Vignetta n.8/2019
“Ich bin ein Berliner” John Fitzgerald Kennedy
#AbbattiamoIMuri
“Sarebbe impossibile esprimere in un post o in una vignetta cosa abbia rappresentato il muro di Berlino. Sarebbe impossibile restituire circa mezzo secolo di storia, di politica e di economia in poche frasi su Facebook o in un’immagine. Perciò ho voluto esprimere qualcosa di più attuale, che bene o male tutti al giorno d’oggi possiamo constatare: se all’epoca si pensava che con la demolizione del muro di Berlino sarebbe iniziato un futuro meraviglioso, pacifico e ricco per tutt*, questo futuro semplicemente non é diventato il nostro presente.
Il nostro presente é fatto di discriminazione, di precarietà, di disuguaglianza sociale. Il nostro presente é un’insieme di queste mura invisibili, intangibili, che però esistono e che ci tengono bloccati, confinati, in una quotidianità che ci mostra continuamente le sue contraddizioni e le sue ingiustizie, ma dalla quale sembra impossibile scappare. E le mura mostrate nella vignetta sono la manifestazione fisica ed estrema di questa condizione che mostra il suo volto peggiore con i migranti e le migranti dall’altra parte delle frontiere. È con loro che la nostra società, tramite la politica, mostra i denti nel peggiore dei modi, é con loro, appunto, che le mura da astratte diventano fisiche. Eppure sono le stesse che rinchiudono noi! Ed é proprio per questo che riusciamo a riconoscerle: chi subisce oppressione ogni giorno non può fare a meno di riconoscere tutti gli altri tipi di oppressione, e comprende subito, istintivamente, quando c’é una contraddizione che vive nella società.
Queste sono le mura che dobbiamo far crollare: mura culturali e sociali che cercano di incatenare continuamente le persone in stati di abbrutimento ed emarginazione. Assieme abbiamo il potere di farle crollare, possiamo finalmente rivoluzionare questa società in modo tale che non si basi più sull’idea di confini, di mura e di catene, ma che muova i passi verso una società più giusta, un futuro realmente migliore per tutt*.”
(Maria Elena Piro, Gruppo Giovani “Vincenzo Ruggiero” Arcigay Antinoo di Napoli)
Opera di Maria Elena Piro del Gruppo Giovani Antinoo