Lesbofobia a Bacoli e ad Arzano: due coppie aggredite verbalmente e fisicamente

A Capo Miseno una coppia di ragazze invitate ad allontanarsi dalla spiaggia. Ad Arzano altre due ragazze prese a schiaffi per un bacio.

Veniamo a conoscenza di un doppio caso di omofobia, il primo avvenuto lo scorso 15 luglio ad Arzano e il secondo lo scorso fine settimana sulla spiaggia di Capo Miseno nel Comune di Bacoli in provincia di Napoli.

A raccontare l’episodio avvenuto a Bacoli sono le dirette interessate, una coppia di ragazze lesbiche aggredita sulla spiaggia vicino Bacoli: mentre prendevano il sole Francesca e Martina sono state prima ingiuriate e poi con la forza invitate ad abbandonare la spiaggia perché il loro comportamento, secondo alcuni, turbava i più piccoli.

“In realtà – scrive Francesca sulla sua pagina Facebook – noi non avevamo dato vita a comportamenti osceni di alcun tipo, c’era stato solo un bacio anche molto casto e la bambina per quello che abbiamo notato noi, neanche ci aveva guardato ed era intenta a giocare. Ma il signore insisteva, voleva che ci allontanassimo e ha cominciato a sbraitare ma noi ci siamo rifiutate di andarcene”

 Nonostante molte delle persone presenti abbiano preso le loro parti, alla fine le due ragazze hanno comunque deciso di abbandonare il lido. Venuto a conoscenza dell’accaduto il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo della Ragione, ha espresso la propria solidarietà a Francesca e Martina e su nostra proposta ha subito dato la disponibilità di adesione alla Rete READY (Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) e alla Carta Etica ideata dal prof. Massimo Arcangeli e dal nostro Segretario Antonello Sannino dopo i fatti di Ricadi del 2017 (carta sottoscritta da diversi comuni, ultimo tra questi il Comune di Sarno in provincia di Salerno).

 

Violenta l’aggressione anche ad Arzano (sempre nell’area metropolitana di Napoli): due ragazze di 21 e 23 anni sarebbero state avvicinate da un signore che le aveva viste baciarsi in auto e successivamente le ha aggredite verbalmente schiaffeggiato poi la ragazza più giovane. Il tutto – questa volta – in un clima omertoso di un quartiere che non è intervenuto in alcun modo.

“Vi contatto – ci scrive una delle due ragazze – perché abbiamo bisogno di aiuto. Ho avuto la fortuna di innamorarmi di una bellissima ragazza. Stavamo in auto, nel solito vicoletto sotto casa e un signore con tanto odio e rabbia si è avvicinato urlando contro di noi e nonostante la mia risposta pacata, mentre la mia ragazza stava facendo partire l’auto per allontanarci, il signore mi ha aggredito con due schiaffi, minacciando di dar fuoco all’auto con noi dentro se ci fossimo ripresentati nello stesso posto”.

Anche in questo caso, oltre a portare tutta la vicinanza e la solidarietà della nostra associazione, stiamo seguendo il caso con i nostri avvocati per valutare tutte le possibili e percorribili vie legali per fare chiarezza su questo ennesimo terribile episodio di lesbofobia.

“Questo doppio episodio di lesbofobia, unito ad un altro caso gravissimo di cui ci siamo fatti carico un mese fa – dichiara Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arcigay Napolichiarisce come gli atti di omolesbobitrasfobia si verificano con maggiore frequenza, e quanto un clima sempre più ostile si fa sentire nel Paese. Per questo rivendichiamo l’urgenza della legge Zan, perché questi episodi vengano chiariti definitivamente come atti di violenza e negazione e puniti come di dovere”.

 

“Ho sentito personalmente Francesca – continua Falanga – una delle ragazze offese sulla spiaggia di Miseno. Si dice felice di ricevere la vicinanza del nostro comitato e di chi, in queste ore, la contatta per dare supporto. Noi siamo pronte a sostenerle, anche attraverso i nostri specialisti, su un piano umano e legale”