In considerazione dell’aumento dei contagi di infezione da SARS COV 2 è stata disposta la riconversione dei reparti di malattie infettive in centri COVID, con conseguente trasferimento dei pazienti ricoverati e blocco dei ricoveri non covid in tali reparti. In particolare i pazienti, affetti da patologie infettive che richiedono assistenza specialistica infettivologica, come l’infezione da HIV e da patologie AIDS correlate, da tubercolosi, sepsi e da meningiti, dovranno trovare altra collocazione sul territorio, spesso in ospedali in cui non è presente la figura dell’infettivologo.
Dopo 2 anni dall’inizio della pandemia si rischia di commettere gli errori già drammaticamente sperimentati in questi mesi. Si ripresenta l’impossibilità di gestire patologie infettive diverse dal COVID-19, a causa della irreperibilità di posti letto completamente saturati dai pazienti covid positivi. Ciò ha comportato in molti casi un gravissimo ritardo diagnostico e terapeutico per patologie infettive diventate quasi invisibili.
É inaccettabile, ad esempio, l’incremento delle diagnosi tardive e della mortalità dei pazienti affetti da infezione da HIV, spesso anche molto giovani, a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. È inaccettabile la difficoltà di gestione dei pazienti con tubercolosi e sepsi, in assenza di reparti specializzati.
È inaccettabile che, ad oggi, i pazienti affetti da malattie infettive non possano ancora ricevere l’assistenza sanitaria specialistica di cui hanno bisogno e diritto, in base alla legge 135/90, per incapacità di programmazione e organizzazione.
La decisione di chiudere tutti i reparti specializzati in infettivologia, non lasciando un solo posto letto disponibile in tutta la regione, è a nostro avviso un atto criminale, fuori legge e incostituzionale.
Pronti a qualsiasi forma di lotta per difendere la vita delle persone, chiederemo come Antinoo Arcigay Napoli e NPS (Network Persone Sieropositive) da subito un immediato intervento della Regione Campania, del Sistema Sanitario Regionale, del Coordinamento regionale AIDS – CeRifARC, delle Direzioni sanitarie, di tutte le autorità competenti e financo del Ministero della salute.
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