Dopo Milano e Firenze, oggi pomeriggio centinaia di persone si sono raccolte a piazza Municipio a Napoli per partecipare al flash-mob promosso dalle associazioni LGBT+ campane per ribadire, al grido di “Fuori i fascisti dallo stato”, che sui diritti non si accettano passi indietro.
Nel corso del flash-mob, dall’evocativo titolo E figl so’ piezz’ ‘e core, che richiama un’espressione tipica della cultura napoletana, dentro l’antropologia della città, a difesa dell’amore tra genitori e figli indipendentemente da ciò che la circonda, si sono ricordati i valori della costituzione e dell’antifascismo e di come le prime azioni del Governo Meloni, a dispetto delle promesse favorevoli alle politiche familiari, sono state in realtà tutte avverse ai bambini e alle famiglie: dalle reazioni all’annegamento di decine di bambini a Cutro alla non trascrizione dei figli delle Famiglie Arcobaleno fino alle ultime durissime posizioni volte a colpire i figli delle donne detenute.
Alla manifestazione ha preso parte l’Amministrazione comunale di Napoli con il Vicesindaco Laura Lieto e l’Assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese. Ma in piazza c’erano anche sindaci di altre città come quello di Casoria Raffaele Beni. Al flash mob sono intervenuti molti esponenti delle associazioni LGBT+ campane che hanno sostenuto l’evento ed è stato aperto dalla Presidente nazionale di Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini.
L’Assessora Maura Striano (con la nuova delega alle Famiglie, declinata al plurale per volere del Sindaco Manfredi), inoltre, intervenendo, in una trasmissione televisiva, in merito al riconoscimento dei figli nelle famiglie omogenitoriali ha affermato che, trattandosi di diritti acquisiti oltre che di una normativa europea, il Comune di Napoli continuerà a effettuare le trascrizioni.
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