C’è chi invoca sanzioni disciplinari. Ma la scuola dovrebbe essere il primo presidio di conoscenza, benessere, salute e prevenzione.
Dalle pagine online de Il Mattino veniamo a conoscenza della surreale vicenda avvenuta al Liceo Umberto di Napoli dove, sotto una cattedra, è stato rinvenuto un preservativo: la condivisione del “ritrovamento” sui social ha scatenato un acceso dibattito, che ha coinvolto studenti, genitori e insegnanti, tra chi minimizza e chi invoca sanzioni disciplinari.
“Questa vicenda mi ha immediatamente riportato alla mente una famosissima pubblicità degli anni ’90 – commenta ironicamente Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli – un fatto surreale e anacronistico all’interno di un luogo, la scuola, in cui, anziché invocare sanzioni, si dovrebbe insegnare educazione sessuale e in cui i preservativi, strumento fondamentale per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, dovrebbero essere distribuiti gratuitamente così come avviene in altre nazioni. Mi verrebbe da dire provocatoriamente che è una bene che tra i giovani se ne faccia uso, soprattutto in un momento in cui si registra un significativo aumento di tali infezioni proprio nelle fasce più giovani”.