COMUNICATO STAMPA
Vesuvioteatro
𝗟𝗮 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗳𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗿𝘁𝗮
di Fortunato Calvino
con Federica Aiello, Elisabetta D’Acunzo, Roberto Fiorentino, Marco Palmieri
a Villa Fiorentino, Sorrento
dal 16 al 23 maggio, ore 18.45
“…Avete mai incrociato quella signora che sa trasformare la carta ruvida in fiori colorati? Nel cuore di Napoli, a via San Gregorio Armeno, accoglie tutti con un caloroso sorriso, ascoltando le nostre storie senza dire una parola. Eppure è sorda: la bellezza della sua arte non ha bisogno del suono delle parole…”. “La Signora dei fiori di carta”
Drammaturgia e regia di Fortunato Calvino
L’idea centrale del progetto è la riproposizione di alcune figure di uomini e di donne che si sono inventate un lavoro spesso creativo lasciando un segno nella mente e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerle. Nel testo “La Signora dei fiori di carta” si evince già dal titolo una particolarità di una figura di donna che ha vissuto la sua vita creando fiori di carta di tutte le forme e colori. La “Signora” narrata nel mio testo, è realmente esistita in una via dove l’arte del presepe è di casa; Via San Gregorio Armeno, cuore del Centro storico di Napoli e dove ogni mese dell’anno si possono ammirare e acquistare presepi e pastori in terra cotta che sono piccoli capolavori dell’artigianato locale. Una via questa, che nel periodo che precede il Natale è sempre affollatissima e ricca di altre preziose gemme dell’arte Barocca come la chiesa di Santa Patrizia. Salendo verso Piazza San Gaetano troviamo un basso con il classico interno di una piccola casa: stanza con cucina e soggiorno. La particolarità è già evidente all’ingresso del Terraneo, dove sono esposti fiori di carta colorata di varie misure e forme; entrando aumentano e sono tutti ad asciugarsi a testa in giù al soffitto, in bella mostra come preziose reliquie. In un angolo, la signora manualmente costruisce dal nulla forme di fiori che da lontano sembrano veri. Da questa visione straordinaria nascono i miei racconti con lei, e con altre figure di personaggi vari e soprattutto gente del vicolo, e di passanti che si lasciano attirare come fa l’ape dal prezioso nettare. Un’umanità varia che si racconta sollecitati da tanta bellezza, incantati dal quel prato di carta colorata che lì riporta alla loro infanzia; a un ricordo dimenticato. La Signora intanto abilmente muove le sue dita e attraverso alcuni e misteriosi gesti prende forma ora una rosa, ora girasole…offre un caffè e sembra ascoltare con attenzione i suoi clienti che non vanno via senza acquistare un fascio dei suoi fiori di carta. La Signora sorride e si rimette al lavoro, eppure lei è sorda e per il resto della giornata continuerà a trasformare la carta ruvida in bellezza ed è pura poesia che non ha bisogna del suono delle parole.
Il testo è un omaggio dell’autore Calvino, alle straordinarie figure di uomini e donne nella drammaturgia di Raffaele Viviani.
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