Il progetto

Il nostro orgoglio a voce alta: raccolta, digitalizzazione e creazione di Data Base Archivio sulla documentazione storica riguardante il movimento LGBT Italiano con particolare attenzione al Sud Italia.

La necessità di strutturare archivi storici nasce dall’esigenza da un lato di fissare, con l’oggettività della documentazione, i passaggi salienti della storia proprio perché l’assenza di riscontri documentali e consultabili rende possibili manipolazioni, falsificazioni storiche ecc. e dall’altro di consentire agli studiosi ed ai ricercatori l’approfondimento storico. A partire da questo presupposto si ritiene di fondamentale importanza strutturare un percorso di archiviazione delle fonti storiche riguardanti le questioni LGBT+ ed il suo movimento con particolare attenzione a quanto avvenuto nel Sud Italia. Il Mezzogiorno, infatti, ha specifiche peculiarità sia intorno alla storia del movimento LGBT Italiano sia in riferimento alla storia del costume e della società.

Prendendo quale spunto – non esaustivo – della storia del movimento LGBT particolarente caratterizzato dal Sud Italia citiamo il caso Giarre (Sicilia, 31 ottobre 1980) Un fatto di cronaca nera che diventerà fondamentale per il movimento omosessuale italiano e porterà alla fondazione della prima branca di un circolo Arci esplicitamente dedicata alla realtà gay. Due ragazzi, Giorgio Giammona, 25 anni, e Antonio Galatola detto Toni, 15 anni, vengono trovati morti, mano nella mano, uccisi con un colpo di pistola alla testa. Tutti conoscevano i due ragazzi, che nel paese venivano chiamati “‘i ziti” (i fidanzati), e che due settimane prima erano spariti da casa. A tutti apparve subito chiaro che i due erano vittime del pregiudizio omofobo. Nonostante non si sia mai arrivati all’individuazione di un colpevole, tutte le piste portarono a pensare che i due fossero stati uccisi dal nipote di Toni, allora tredicenne, su incarico delle famiglie e, sembra, con il benestare dei due ragazzi, convinti che non avrebbero mai potuto vivere serenamente. Il caso salì all’attenzione della stampa nazionale e per la prima volta l’opinione pubblica italiana dovette riconoscere l’esistenza di un problema di discriminazione contro gli omosessuali. Come immediata conseguenza, si costituì il primo collettivo del Fuori! della Sicilia orientale. Un mese dopo a Palermo da viene fondata l’Arci-gay, la prima sezione dell’Arci dedicata alle questioni LGBT. Come evidenziato in precedenza, però, l’esigenza di un archivio storico quelle questioni LGBT+ non attiene solamente alla storia del movimento ma anche a delle peculiarità della storia del costume e della società del mezzogiorno.

Facendo riferimento a tale vertice di osservazione a titolo esemplificativo – ma non esaustivo – delle specificità storiche del sud Italia si cita la pratica del confino delle persone omosessuali attuata in Sicilia in epoca fascista (e documentata nella pubblicazione di Gianfranco GORETTI, Tommaso GIARTOSIO “La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista. Edita da Saggine) e la figura della “femmenèlla”, figura tipica della cultura tradizionale popolare partenopea, che è riuscita a godere di una posizione relativamente privilegiata grazie alla sua partecipazione ad alcune manifestazioni folkloristiche – a volte anche di ambito religioso come la “Candelora al Santuario di Montevergine ad Avellino” oppure la “Tammurriata” alla festa della Madonna dell’Arco (Eugenio Zito e Paolo Valerio, Corpi sull’uscio, identità possibili. Il fenomeno dei femminielli a Napoli, Napoli, Filema Edizioni).

A partire da tali presuppoti il progetto, coerente con le finalità e gli obiettivi del presente avviso, ha quale obiettivo generale: la tutela, la valorizzazione, la promozione e la fruizione di documenti storici inerenti la tematica LGBT+ – con particolare attenzione a quella del sud Italia, poco conosciuti e diffusi, attraverso la mappatura, la raccolta, la digitalizzazione e l’archiviazione di materiale che costituisce una fonte importante per ricerche storiche sul movimento LGBT+ Italiano ma anche di una parte della storia del costume e della società Italiana e del mezzogiorno. Tale obiettivo ha la finalità di non disperdere tale patrimonio, aumentarne la fruibilità e veicolare alle nuove generazioni una conoscenza e consapevolezza storica tale da promuovere – come espresso nel titolo del progetto – a voce alta l’orgoglio LGBT quale strumento idoneo a prevenire e contrastare i fenomeni di discriminatori.

Gli obiettivi specifici da perseguire:

  1. Salvaguardia delle fonti, dei documenti e degli archivi storico culturali riguardanti il movimento LGBT con particolare attenzione al sud Italia già in possesso del capofila e della rete di partenariato.
  2. Acquisizione di nuove fonti, dei documenti e degli archivi storico culturali riguardanti il movimento LGBT con particolare attenzione al Sud Italia
  3. Strutturare la cooperazione tra i centri di documentazione LGBT+ del sud Italia
  4. Promuovere una più sicura e corretta conservazione delle fonti, dei documenti e degli archivi storico culturali riguardanti il movimento LGBT del sud Italia.