Bullo non è Bello

Bullo non è Bello
Fondo Regione Campania per la prevenzione e il contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.
Decreto Dirigenziale n. 17 del 24/01/2020
CUP D69E20000170002

Con Legge Regionale 22 Maggio 2017 -n. 11 sono state approvate le “Disposizioni per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo nella Regione Campania” e successivamente attraverso un avviso pubblico, la Regione Campania ha finanziati diversi progetti contro il bullismo e il cyberbullismo, tra questi il progetto Bullo non è Bello con capofila l’Ambito Territoriale n.28 dei Comune di San Giorgio a Cremano e San Sebastiano al Vesuvio con partners l’Istituto Comprensivo Massaia di San Giorgio a Cremano, AICS Napoli e Antinoo Arcigay Napoli. il progetto coinvolgerà in attività e laboratori circa cento studenti della scuola primaria e delle classi seconde dalla secondaria di primo grado. I percorsi educativi laboratoriali, in particolare, sono volti a riconoscere il fenomeno del bullismo in tutte le sue declinazioni e in un’ottica intersezionale: bullismo, cyberbullismo, sexual harassment, bullismo omotransfobico, bullismo etnico-raziale, bullismo H (diretto alle persone con disabilità).
Tra gli obiettivi:

  1. sensibilizzare e istruire i bambini e i ragazzi sulle caratteristiche dei fenomeni – in un ottica intersezionale – di bullismo e dotarli degli strumenti per affrontarli;
  2. Potenziare le abilità sociali dei partecipanti, promuovere la cooperazione e la mediazione del conflitto tra pari, favorire il rispetto di Sé, dell’altro e dei contesti di vita.
  3. Attivare percorsi di Ri-socializzazione tra gli allievi attraverso percorsi sportivi;
  4. Valorizzare la cooperazione attraverso Sport di squadra.

Nell’ambito dei percorsi di educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e ai doveri legati all’uso dei social gli allievi si sperimenteranno in attività di role playng, durante i quali ciascuno sperimenterà la situazione di vivere in più ruoli: il bullo, la vittima, il complice, lo spettatore, etc…

I percorsi sportivi mirano a promuovere una cultura dello sport giovanile come strumento per prevenire e ridurre i fenomeni di prevaricazione e di non rispetto delle diversità. In questi momenti si adotterà la metodologia del cooperative learning con l’obiettivo di favorire lo spirito di squadra e il rispetto reciproco. La capacità del tecnico/educatore che gestirà il gruppo sarà quella di integrare momenti di riflessione con quelli sportivi.
I risultati saranno sistematizzati in un report di monitoraggio e valutazione e diffusi in seminari finali di approfondimento.

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