Ecco un piccolo diario del Roma Pride del 7 giugno.
Ore 11.
Partenza da via Ferraris, con un'ora di ritardo per colpa di qualcuno, ma sorvoliamo. Iniziamo il viaggio con una buona notizia: se ci mettiamo affianco all'autista possiamo fumare .
Quando si parte generalmente in alcuni pullman si fa la preghiera del buongiorno, con qualche vecchietta che caccia fuori il rosario e l'autista per farle stare zitte mette un video della morte di qualche Santo.
Invece noi... che facciamo a prima mattina nel pullman? Ascoltiamo e commentiamo l'oroscopo, letto da una ragazza di arcilesbica e un ragazzo di arcigay.
Manlio, invece, ci legge l'articolo uscito sui giornali riguardo al due ragazzi malmenati sulla Circumvesuviana lunedì scorso.
Il viaggio prosegue... con musica, chiacchiere, c'è chi inizi a prepararsi in stile Drag Queen, e c'è anche chi trova l'amore nel pullman
Ore 15:00
Arriviamo ad Anagnina. Ci mettiamo a preparare le bandiere, le ragazze già ce le avevano pronte . Sistemate le bandiere e accordato con chi le voleva portare, andiamo a prendere la metropolitana. Udite udite, è bastato dire che eravamo per la manifestazione e ci hanno fatto passare senza fare il biglietto (mentre l'anno scorso all'andata abbiamo dovuto protestare, mentre al ritorno abbiamo fatto i biglietti. Sarà stata fortuna sia per l'andata che per il ritorno? Forse sì, forse no...)
Ore 15:20
Scendiamo dalla metropolita a piazza della Repubblica. Saliamo le scale e iniziamo a sentire la musica, poi vediamo la stupenda piazza gremita di persone, striscioni, bandiere di Arcigay, Arcilesbica, Mario Mieli, NoVat e altre, ma di comitati provinciali ho visto solo la nostra. Dopo un pò arriva anche I-ken. Questo è il primo anno dove le associazioni napoletane si sono unite (Arcigay Napoli, Arcilesbica Napoli, MIT, Iken, Arcitrans Napoli). Ritorniamo alla piazza. In un carro ci sono delle coppie omosessuali che si sposano simbolicamente.
Ore 16:30
Inizia il Roma Pride! Il corteo è lunghissimo, non riuscivo a vedere né la testa e né la coda. Tra i vari carri il carro di Gaydar ha riscosso molto successo sia per la musica che per i ballerini che c'erano sopra . C'erano diversi slogan molto forti, contro chi non ha dato il patrocinio, chi dice che l'omosessualità è un peccato, a quei politici che confondo lo Stato del Vaticano con l'Italia. Beh... ma a dire il vero queste cose stanno a tutti i Gay Pride. Noi non molleremo.
Ore NonLoSo
Arriviamo nei pressi di piazza Navona, dove finisce il corteo. Sì, alla fine non è stata concessa piazza San Giovanni, perché nella chiesa della piazza c'era un concerto. Capito? Nella chiesa c'era un concerto, quindi fuori non si poteva manifestare. A parte il fatto che la piazza è dei cittadini e non della chiesa, ma spero che un giorno non ci dicano di non poter manifestare perché infastidiamo lo svolgere delle attività quotidiane della gente nei palazzi. Non è questo forse un paese libero? Libero da cosa me lo doveno ancora spiegare... .
Comunque... arriviamo nei pressi di piazza Navona. Il carro di Gaydar spegne la musica informandoci che è stato richiesto (da chi? dalle forze dell'ordine forse) di spegnere la musica. Qui arriva il bello, quell'attimo che ti rende forte. Tutti i partecipanti iniziano ad urlare e a fischiare (nei fischietti che venivano lanciati dal carro). Non si finiva più, il rumore era fortissimo. I passanti si tappavano le orecchie. Ci hanno fatto spegnere la musica, ma non hanno potuto spegnere noi, anzi.
Arrivati a piazza Navona, inizia il dibattito politico (che sicuramente potrete vedere su youtube). Ci informano dal palco che dei ragazzi di Facciamo Breccia si trovano a piazza San Pietro con uno striscione "San Giovanni Negata, Occupiamo San Pietro". Parte un grandissimo applauso, secondo solo a quello di un padre (dell'Agedo, se non ricordo male) che racconta della sua storia quando ha saputo dell'omosessualità di suo figlio. Le sue parole sono state forti e toccanti, come può un padre che per anni e anni ha lavorato, ha portato avanti una famiglia, anche con sacrifici, vedersi il proprio figlio discriminato dalla legge italiana, cioè non alla pari di altri figli eterosessuali di altre famiglie. Personalmente il suo discorso mi ha toccato molto, mi avevo sempre chiesto "io pago le tasse come lui, siamo entrambi cittadini", ma sentire queste cose da un punto di vista di un padre pieno di amore e dolore per i diritti negati al proprio figlio è qualcosa veramente toccante... altro che Family Day.
Ci fanno sapere dopo, dal palco, che i ragazzi presenti a piazza San Pietro sono stati portati tutti in questura. Allora lo sanno che è una nazione straniera! In ogni modo, anche piazza San Giovanni è stata "occupata dal Vaticano". Il coro dei preti nella chiesa, come se fosse un esorcismo del Gay Pride, ha indirettamente impossibilitato l'uso di una piazza pubblica civile italiana. Dove si sta dirigendo l'Italia?
Luxuria dal palco ha detto che l'Italia si sta muovendo... all'indietro. Fatto sta che le nazioni dove i diritti per il riconoscimento delle coppie di fatto aumentano sempre di più, noi restiamo a guardare.
Cantiamo l'Inno di Mameli, il nostro inno. l'inno di noi italiane e italiani. Non lo so, ma forse è la prima volta che si canta l'inno nazionale al Gay Pride. L'inno cantato ha una forte immagine, fa comprendere, a chi è ottuso (che molto probabilmente, per definizione, ottuso rimarrà) che l'inno nazionale appartiene anche a noi. Che anche noi siamo dei cittadini di questa nazione, che ci impegniamo ogni giorno come tutti gli altri cittadini civili, che anche noi abbiamo i problemi, i sogni, come tutti gli altri connazionali. Eppure alcuni dei nostri connazionali ci vedono dei diversi, e hanno ragione perché giuridicamente non abbiamo gli stessi diritti e loro decidono di cosa dobbiamo fare noi della nostra vita. È questo forse un Paese libero?
Viene ricordato che a Napoli due ragazzi sono stati malmenati da circa dieci ragazzi, che un padre ha accoltellato il figlio gay, che una madre ha accoltellato all'addome la figlia lesbica. Poi qualche politico dice che le discriminazioni contro gli omosessuali non esistono. Per curiosità, ma li leggono i giornali oppure è omertà o cos'altro?
Ore 20:30
Ce ne andiamo da piazza Navona. Prendiamo la metropolitana a Piazza di Spagna (fatemelo ripetere... Spagna...), Anche questa volta è bastato dire che eravamo per il Gay Pride per passare liberamente (ovviamente, mezza Roma si è unita al nostro passaggio gratuito ). Arriviamo ad Anagnina e alle 21:30 partiamo per Napoli.
Ore 00:30 circa
Arriviamo a Napoli.
Io mi accodo ad altri per farci un giro nel centro storico e poi a nanna.
Giuseppe