Trans

CONGRESSO INTERNAZIONALE

Buone pratiche nella salute, nelle politiche sociali e nei diritti umani delle persone transgender: un confronto tra Europa e America Latina. 

Napoli

 

14 Novembre 2019

Centro Congressi

Università degli Studi di Napoli Federico II

Aula Magna, Via Partenope 36

15 Novembre 2019

Complesso Monumentale San Domenico Maggiore – Sala del Capitolo

 

Da anni, il Centro di Ateneo “Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti” SInAPSi dell’Università di Napoli Federico II, è attento, all’ interno di un’ottica volta a promuovere l’inclusione sociale, alle tematiche relative alle identità di genere.
 
In tal senso, oltre a favorire supporto e sostegno con gli sportelli, attività laboratoriali o workshop e ricerca, intende promuovere processi di conoscenza e favorisce la conoscenza, la sensibilizzazione e la corretta informazione nei confronti di quelle tematiche legate alle persone che non si riconoscono all’interno de modelli binari di genere maschile/femminile e, per tale motivo, sono soggetti a stigma, discriminazione, violenza ed esclusione. Tra le iniziative di sensibilizzazione e di promozione di una cultura inclusiva delle differenze, il Congresso Internazionale “Buone pratiche nella salute, nelle politiche sociali e nei diritti umani delle persone transgender: un confronto tra Europa e America Latina” - organizzato dal Centro di Ateneo SInAPSi, dal Dipartimento di Neuroscienze e Scienze riproduttive ed Odontostomatologiche dell’Università Federico II di Napoli, dal CENESEX ( Cuban National Center for Sex Education, dalla Fondazione Genere Identità Cultura e dall’O.N.I.G. (Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere) si pone l’obiettivo di esplorare, attraverso una prospettiva multidisciplinare, le Best Practices di 6 differenti Paesi - Cile, Cuba, Francia, Italia, Norvegia e Portogallo - al fine di sostenere un assetto finalizzato a tutelare le differenti soggettività in riferimento al genere ed alle sue espressioni.
In particolare durante l’evento verranno trattati i temi della salute, delle politiche sociali e dei diritti umani delle persone transgender da diverse prospettive: storico-antropologica, psicologica, sociologica, legale, associazionistica,medico-chirurgica e sanitario-assistenziale.
Ci sarà anche l’interessante presentazione del testo scritto da Mariela Castro “Persone Transessuali a Cuba”, che spiega come, nonostante i progressi, diversi studi recenti dimostrano che continuano a riprodursi situazioni d’iniquità che rappresentano ancora un problema da risolvere.
 
A conclusione dei lavori, si darà spazio alla prospettiva artistica, con la mostra fotografica “Translùcida”, ideata da Paolo Titolo e curata da Raffaele Loffredo, che scava nel mondo interiore naturale delle persone Transessuali.

Con il patrocinio, tra gli altri, del MIT (Movimento Identità Trans) ATN (Associazione Trans Napoli) e Arcigay Antinoo Napoli

FB: https://www.facebook.com/events/1324302657750262/?event_time_id=1324302664416928

 

Programma completo in italiano 

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COMUNICATO STAMPA

19-11-14

Il 20 Novembre 2014, in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime Trasgender - TDoR, l’Associazione Transessuali Napoli promuoverà anche quest’anno una fiaccolata presso l’area pedonale contigua alla metro di Via Toledo dalle 17.00 alle 20.00.

L'evento, introdotto in ricordo di Rita Hester vittima dell’odio transfobico, viene celebrato ogni anno in centinaia di città in tutto il mondo e oltre a rievocare la memoria di Rita, si pone l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sulle violenze che tutt’oggi le persone transessuali sono costrette a subire a causa di un diffuso pregiudizio di genere.

In concomitanza col TDoR e la fiaccolata, l’Arcigay di Napoli Antinoo realizzerà inoltre una campagna di sensibilizzazione contro la transfobia. L'azione si svolgerà tra gli spazi e i tempi frenetici della realtà metropolitana e prevede la partecipazione dei cittadini che, attraverso l'utilizzo di qualsiasi mezzo possa immortalarli, saranno invitati a comunicare il loro supporto alla rivendicazione plurima dell'Orgoglio Trans. Il primo ad essersi immortalato, esprimendo tutta la sua vicinanza alla comunità transessuale, è stato il sindaco Luigi De Magistris.

Ci auguriamo che questa iniziativa contribuisca a mettere in luce quella parte della società napoletana che senza nascondersi e senza avere timore intende vincere lo stigma sociale che ci ferisce ogni giorno. Chiediamo, dunque, a tutti i cittadini di mostrare la propria stima e la propria solidarietà con coraggio, quello stesso coraggio con cui ogni giorno noi transessuali affrontiamo a testa alta l’amarezza causata da chi non vuole o non riesce a riconoscere la nostra vera essenza.

 

Associazione Transessuali Napoli
Comitato Provinciale Arcigay di Napoli Antinoo
Comitato Provinciale Arcigay di Salerno Marcella di Folco
Cooperativa sociale Dedalus
Coordinamento Campania Rainbow
Federconsumatori Napoli
Con il patrocinio del Comune di Napoli


Valter Catalano +39 388 185 0218
Ufficio Stampa Arcigay Napoli Antinoo
Vico San Geronimo 19, Napoli
Tel. 081 552 88 15

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Il Gruppo Anthias, ancora privo di sede propria, si appoggia presso:

Arcigay “Antinoo” di Napoli
Vico San Geronimo alle Monache, 19
Venerdì ore 18:00

Arcilesbica “Le maree” di Napoli
Vico San Geronimo alle Monache, 15
c/o Arcigay Napoli/Casa Comune delle Diversità
Sabato ore 18:00

> Come raggiungerci

A cura di Christian Pinzarrone (gruppo Trans Anthias Napoli)

Essere trans è un qualcosa che va ben oltre, che si insinua nel profondo della nostra anima, qualcosa che alberga nei luoghi della psiche (come direbbero gli psicologi), o della genetica (come direbbero i genetisti), e che è impalpabile anche per migliori ricercatori del campo. E poi c'è qualcosa che probabilmente pochi conoscono

 


Gli ormoni sono sostanze che, secrete da particolari cellule (che insieme costituiscono la cosiddetta ghiandola endocrina), vengono immesse nella circolazione sanguigna attraverso la quale viaggiano nell’organismo raggiungendo altre cellule, tessuti e organi.

Mentre viaggiano attraverso il corpo, gli ormoni vengono riconosciuti e catturati da molecole che si trovano nei vari organi e tessuti; queste vengono chiamate recettori.
Una volta che il recettore ha legato l’ormone, il messaggio che l’ormone trasportava viene consegnato alla cellula bersaglio che da inizio ad una particolare attività funzionale.

L’ipotalamo, una ghiandola situata nella parte più alta del nostro cervello, produce un ormone chiamato GnRH. Questo stimola l’ipofisi anteriore a sintetizzare e rilasciare l’ormone luteinico detto LH nonché l’ormone follicolo stimolante, vale a dire l’FSH.
A loro volta LH ed FSH stimolano le gonadi, cioè le ovaie nelle donne ed i testicoli negli uomini, a rilasciare gli ormoni, quali estrogeni, progesterone e testosterone, che determinano la differenziazione dei tessuti in femminile e maschile.

In proporzione, le donne hanno quantità maggiori di estrogeni e progesterone; viceversa, gli uomini hanno quantità maggiori di testosterone.
Con il termine estrogeni, vengono generalmente chiamati ormoni quali estradiolo, estrone ed estriolo. Gli estrogeni possono essere naturali o sintetici. Gli estrogeni naturali vengono prevalentemente secreti dall’ovaio, ma possono essere prodotti in piccole quantità anche dal surrene.
Gli estrogeni, sia naturali che sintetici, stimolano i ricettori estrogenici svolgendo molte importanti funzioni fisiologiche, fra cui la più nota è la normale differenziazione ed il normale funzionamento degli organi sessuali primari e secondari femminili. Inoltre gli estrogeni svolgono altre importanti funzioni nel nostro organismo, come la regolazione del metabolismo delle ossa, dei muscoli, la prevenzione delle malattie cardiovascolari e regolano molte funzioni cerebrali fra cui l’attenzione e la memoria.

Il progesterone, stimola i ricettori progesteronici, ed insieme agli estrogeni, determina il normale funzionamento dell’organismo femminile.
I vari tipi di testosterone sono chiamati androgeni. Essi includono il testosterone, il diidrotestosterone, il deidroepiandrosterone ed altri androgeni che vengono prodotti dalle gonadi , in particolare dal testicolo nell’uomo, e solo in piccola parte dall’ovaio nella donna.

Sia nell’uomo che nella donna piccole quantità di testosterone sono prodotte dal surrene.
Nell’uomo gli androgeni stimolano i recettori androgenici determinando la differenziazione ed il normale funzionamento dell’organismo maschile.
Anche gli androgeni possono essere naturali o sintetici.

La terapia ormonale delle transessuali MtF (cioè da maschio a femmina), consiste dunque nella somministrazione di estrogeni.

Questa può avvenire, dopo previa ed accurata ricetta endocrinologica, sia attraverso iniezioni intramuscolari, sia attraverso l’applicazione giornaliera di appositi cerotti, sia per via orale attraverso delle capsulette.
Ognuna delle tre soluzioni prevede vantaggi e svantaggi, ed i tempi e modi dei dosaggi sono relativi ai soggetti che si sottopongono alle cure e si differenziano in base agli stessi. E’ l’endocrinologo che decide a tal riguardo.

Gli effetti della terapia ormonale sono i seguenti:
le dimensioni del SENO aumentano, ma spesso non in maniera significativa e comunque dipende dalle caratteristiche genetiche del soggetto. Anche le dimensioni dell’areola e del capezzolo aumentano.

La VOCE può aumentare leggermente di grado, ma spesso purtroppo rimane profonda, a meno che il soggetto non sia geneticamente predisposto.

Il TESSUTO ADIPOSO si sposta dalla zona addominale a tutta l’area dei fianchi e dei glutei, mentre la MASSA MUSCOLARE perde sostanzialmente tono ed umenta la percezione della fatica negli sforzi fisici.

I CAPELLI si infoltiscono e non c’è più il rischio della calvizie, la PELLE diventa più sottile e traslucida e aumenta la sensibilità a graffi e contusioni.

I PELI generalmente rallentano la loro velocità ed intensità di crescita e diventano più sottili e radi. Anche la BARBA può subire un rallentamento nella crescita e diventare meno folta, ma non si ottiene mai una soddisfacente riduzione.

GLI ODORI DEL CORPO cambiano, diventando da acri o metallici a dolci e muschiati.

L’ATTIVITÀ SESSUALE diminuisce; le erezioni stimolate possono diminuire e possono essere difficili da mantenere. Le erezioni spontanee abitualmente si interrompono. La produzione di liquido seminale diminuisce, abitualmente si verifica una ridotta intensità dell’orgasmo eiaculatorio.I testicoli e la prostata si atrofizzano, mentre la fertilità diminuisce.
Il numero di spermatozoi scende rapidamente, ma tutto ciò non implica una sterilità assoluta, infatti una seppur minima produzione di spermatozoi può rimanere in alcuni individui.
A volte è possibile osservare variazioni dell’umore; le emozioni sono amplificate e spesso può comparire una leggera depressione che tuttavia si dissolverà quando l’organismo si sarà abituato alla nuova situazione ormonale.

La terapia ormonale dei transessuali FtM (cioè da femmina a maschio), consiste dunque nella somministrazione di testosterone.

Questa può avvenire, sempre dopo consultazione ed apposita ricetta dell’endocrinologo, attraverso iniezioni intramuscolari, appositi cerotti oppure attraverso l’applicazione giornaliera di uno speciale gel detto “androgel”, che ha la peculiarità di apportare dosi giornaliere di testosterone nell’organismo, ma al contempo le quantità dell’ormone sono piuttosto basse.

Di solito la soluzione più accreditata è l’iniezione intramuscolare, e per questa tempi e quantità dei dosaggi saranno relativi ai diversi soggetti che si sottopongono alla cura.
Anche in questo caso sarà l’endocrinologo che si pronuncerà sulla soluzione migliore.

Gli effetti della terapia ormonale sono i seguenti:
per quanto riguarda L’APPARATO GENITALE, dopo due o tre mesi dall’inizio della terapia le mestruazioni scompaiono. Solo in una piccola quantità di soggetti possono persistere perdite ematiche che in genere sono irregolari e di scarsa entità, e comunque destinate, col prolungarsi della terapia, ad estinguersi.
Durante il trattamento con androgeni si osserva generalmente una lieve riduzione del volume uterino con atrofia dell’endometrio, mentre le ovaie appaiono spesso aumentate di volume e piene di cisti.
Quasi sempre si assiste ad un aumento delle dimensioni del clitoride che però solo in rari casi può raggiungere dimensioni sufficienti a permettere una penetrazione vaginale con una partner.

Il volume dei SENI diminuisce, ma comunque è sempre necessario ricorrere ad un intervento di mastectomia bilaterale per raggiungere risultati soddisfacenti.

Il TESSUTO ADIPOSO si sposta dai fianchi cosce e glutei alla zona addominale, mentre la massa muscolare aumenta di volume e si avverte una maggiore resistenza agli sforzi fisici; si verifica pertanto un aumento del peso corporeo relazionato anche all’aumento dello stimolo della fame.

Uno degli effetti più evidenti ed immediati della somministrazione di androgeni è la comparsa dei PELI su tutto il corpo e della BARBA; per quest’ultima però è necessario attendere un po’ più di tempo, che va dai 6 mesi ai due anni..
Inoltre non in tutte le persone la crescita della barba è uguale e, in alcuni casi, essa può difatti non comparire affatto: In questo caso sono le caratteristiche genetiche che entrano in gioco…

I CAPELLI rallentano la loro crescita e in alcuni soggetti può comparire la calvizie tipica maschile.

La PELLE diventa grassa e può comparire acne, ma a virilizzazione ottenuta, l’acne sparirà e la pelle sarà più dura.

LA VOCE si modifica totalmente, fino a raggiungere i toni bassi tipicamente maschili

GLI ODORI DEL CORPO cambiano diventando da dolci e muschiati a metallici e acri.

L’ATTIVITÀ SESSUALE, o la carica sessuale aumentano; spesso in alcuni soggetti si verificano delle vere e proprie erezioni del clitoride.
A volte è possibile osservare variazioni dell’umore con aumento dell’aggressività e della irascibilità.

Sia nel trattamento ormonale con androgeni che con estrogeni, non si verificano cambiamenti della struttura ossea.

Quanto più lontano dalla pubertà inizia la terapia ormonale tanto meno è efficace, anche se non in modo lineare, vale a dire che i risultati sono più evidenti e subitanei a 18 che a 28 anni, ma non ci sono tante differenze tra 38 e 48 anni.

In seguito alla somministrazione di ormoni, la maggior parte dei cambiamenti a cui un organismo è predisposto geneticamente iniziano in un periodo che va dai 2 ai 4 mesi e diventano quasi subito irreversibili.

Comunque sia il completamento del processo è piuttosto lungo in entrambi i casi, e richiede circa 5 anni per le MtF e circa 4 anni per gli FtM.
E’ inoltre importante capire che le differenze che si registrano nei cambiamenti dopo trattamento con ormoni sono prevalentemente dovuti a fattori genetici.

La somministrazione di alte dosi di ormoni inoltre, può indurre risultati più rapidi ma non migliori di quelli ottenuti con dosi più basse e quindi più fisiologiche.

Dosi ormonali massive sottopongono inoltre l’organismo, ed in particolare alcuni organi come il fegato ed il rene, ad un superlavoro che con il tempo può portare ad un’alterazione o riduzione del normale funzionamento degli stessi.

In questi casi sarà necessario sospendere la somministrazione di ormoni con la conseguente regressione di una buona parte delle modificazioni ottenute sino a quel momento.

Dopo la rimozione delle gonadi (testicoli e ovaie), il corpo rimane senza quella che è la sorgente principale di ormoni sessuali, entrando nella fase di andropausa/menopausa. Viste le importanti funzioni che svolgono questi ormoni è importante capire che l’assunzione esterna di ormoni nei transessuali è di primaria e vitale importanza e si protrarrà per tutta la vita.

Il trattamento ormonale sarà in questo periodo (cioè quello post-interventi) differente da quello pre-operatorio, in quanto tutti i processi di virilizzazione e femminilizzazione sono già avvenuti e dunque bisogna solo mantenerli.

Di conseguenza le dosi ormonali saranno più basse e dilazionate nel tempo.

 

A cura di Manlio Converti  e Christian Pinzarrone (gruppo Trans Anthias Napoli)

Essere trans è un qualcosa che va ben oltre, che si insinua nel profondo della nostra anima, qualcosa che alberga nei luoghi della psiche (come direbbero gli psicologi), o della genetica (come direbbero i genetisti), e che è impalpabile anche per migliori ricercatori del campo. E poi c'è qualcosa che probabilmente pochi conoscono

 


Effeminatezza ed androginia attengono alla sfera del comportamento, più virile o più femminile, secondo i canoni culturali che vengono attribuiti in un certo paese e in una certa epoca, quindi a seconda anche della moda e dei mass.media. Ermafrodita è invece una persona che nasce con gli organi genitali esterni ed interni contemporaneamente sia di tipo maschile (pene, testicoli, prostata e scroto) sia di tipo femminile (vagina, piccole e grandi labbra, utero).

L'omosessualità attiene invece ai gusti personali ed all'orientamento sessuale insieme alla bisessualità ed all'eterosessualitè e quindi significa che una persona è attratta sessualmente da un'altra persona dello stesso sesso (omo), dell'altro sesso (etero), o da entrambi (bisex).

Sgomberato il campo da tante parole e concetti che farebbero confusione e che non hanno a che vedere con l'essere trans possiamo a questo punto approfondire solo gli argomenti, che hanno a che fare propriamente con l'identitè di genere.

Da sempre l'essere umano ha potuto usare l'abbigliamento, il trucco ed altri espedienti per potere mimare ogni possibile trasformazioni della propria persona come avviene nel teatro o come avveniva nelle corti regali.

E' famoso il nonno di Alessandro Magno, che si abbigliava appunto come una donna ed abbondava fino all'eccesso di trucco, profumo, sete preziose e gioielli, ed è noto che all'epoca di Shakespeare toccava agli uomini interpretare sulla scena tutti i ruoli incluso Giulietta e Desdemona.

Solo da una cinquantina d'anni la tecnica chirurgica e la ricerca medica permettono finalmente delle reali e significative trasformazioni fisiche, metaboliche e ormonali negli esseri umani. I beneficiari della chirurgia estetica, come di quella ormonale, sono oggi milioni di persone in tutto il mondo oltre ai trans.

Le trasformazioni del proprio aspetto o del proprio corpo o della propria identitè di genere sono ovviamente numerose e varie. Le possibilità sono infinite e gli strumenti vanno dall'abbigliamento, al trucco, alle parrucche, agli arti posticci, alle cure ormonali, ai primi lievi interventi di chirurgia estetica, fino alle grandi operazioni di transizione ed infine (questa sì solo per i transessuali) alla eliminazione o radicale cambiamento dei genitali interni ed esterni. La maggior parte delle persone che fa uso di questi strumenti, reversibili e superficiali alcuni, irreversibili e radicali altri, viene detta transgender nel primo caso e transessuali, come appunto dice la parola stessa, nel secondo, perchè fa uso di transizione e trasformazione del proprio corpo nella direzione della opposta identitè di genere (che sarè detta MtF oppure FtM a seconda della partenza e dell'arrivo delle trasformazioni).

Non è vero però nemmeno che tutti quanti i o le transessuali vogliano arrivare alla trasformazione radicale dei genitali (oggi si valuta questo gruppo intorno al 7%), ma tutti sicuramente sentono in qualche modo di non appartenere in parte o per niente all'identitè di genere codificata dai propri cromosomi. La diversitè del transgender sta invece solo nel desiderio di cambiare in qualche modo e solo fino ad un certo punto la propria identitè di genere Bisogna chiarire che il percorso che inizia con i giochi di travestitismo e termina con le trasformazioni dei genitali non implica affatto la necessitè di tutti i gradini descritti per il soggetto che decida di intraprenderlo.

Ogni individuo trans trova il proprio equilibrio dopo una fase di sofferenza e cambiamento, nella quale spesso deve affrontare sopratutto i problemi di rifiuto e di emarginazione da parte della societè e della propria famiglia, ma non sono rari i casi in cui dopo diversi anni lo stesso trans decida di proseguire ulteriormente o completare il percorso di trasformazione oggi possibile.

Ad ogni modo ogni transizione parte, in genere, molto precocemente, spesso durante l'infanzia, laddove le differenze di genere sono sottolineate in modo artificiale solo dagli adulti. A questo periodo, raramente percepito dal di fuori in modo evidente, perchè i bambini giocano su tutto, segue in modo drammatico l'adolescenza quando i cambiamenti reali del proprio corpo vengono rifiutati e osteggiati in tutti i modi possibili in natura o attraverso il ricorso della medicina e della chirurgia. Uno dei rilievi fatti dall'esperienza diretta da parte nostra e della nostra associazione è che molti trans soprattutto FtM passano proprio durante l'adolescenza una fase di anoressia nervosa che si fonde nel desiderio di controllare e modificare i cambiamenti al corpo di adolescente imposti dalla genetica. Allo stesso tempo essere trans significa essere soggetti ad un maggior numero di patologie psichiatriche come le somatizzazioni o gli stati ansiosi, soprattutto quando non è ancora culturalmente chiara la propria diversa identitè di genere.

Nel caso della transizione FtM immaginate una personcina con un corpo minuto, in media 1,65cm per 60 kg, che debba affrontare ben tre diversi interventi chirurgici distribuiti in circa due o tre anni. Quasi nessuno lo ammette, ma crediamo a giusta ragione di poter affermare, che se ne esca completamente distrutti psicologicamente e fisicamente. E' questo però il prezzo da pagare per tutti i trans e tutte le trans, che agognano avere una "vita normale", ed è paradossale come da una condizione di "stress" psico-fisico ne derivi una di benessere.

Travestirsi, truccarsi e sentirsi dell'opposto genere sessuale è sempre stato possibile (Transgender), trasformarsi fisicamente lo è solo da pochi decenni (Transessuale). In effetti anche se desiderato dai trans la transizione completa rimane una chimera irraggiungibile perchè ancora non siamo in grado di trasformare geneticamente un soggetto XX in XY o viceversa, nè siamo in grado di permettere la trasformazione delle gonadi e degli apparati riproduttivi interni nel loro opposto (sopratutto dell'utero necessario per la gravidanza, che nell'uomo corrisponde alla prostata e di testicoli che producano spermatozoi utili alla fecondazione).

Esistono ancora un problema psicologico e uno sociale da approfondire e da affrontare in attesa che i progressi della medicina cambino il panorama fin ora spiegato. Ogni persona desidera cambiare o accetta il proprio corpo in modo diverso a seconda dell'influenza della societè e della cultura ma anche sulla base di evidenti deficit fisici oppure di motivazioni psicologiche profonde. I trans appartengono sicuramente a quest'ultimo gruppo appunto per l'irreversibilitè delle trasformazioni e per la necessità primaria di cambiare proprio l'identitè di genere altrimenti stabilita dai cromosomi. Molte teorie psicanalitiche si sono scontrate a favore o contro l'opportunitè di permettere queste trasformazioni ma ogni tentativo di considerare psicotiche le persone transessuali è fallito a danno dei soggetti sottoposti alle più assurde terapie mediche, chirurgiche, psichiatriche o pseudo-tali.

La comunità internazionale di psicologi e di psichiatri oggi considera il fenomeno trans come una patologia psichiatrica solo al fine di giustificare il trattamento medico e chirurgico altrimenti illecito. La trasformazione corporea secondo le richieste della persona transessuale è quindi proprio la terapia alla cosiddetta patologia (disturbo disforico dell'identitè di genere) che altrimenti potrebbe solo aggravarsi a danno del soggetto. Il soggetto trans non curato con ormoni o con la richiesta chirurgia estetica è l'individuo malato psicologicamente che guarisce attraverso l'intervento del medico o del chirurgo e quindi trasformandosi come desidera.

Rimane il vincolo legale di una psicoterapia al fine di accertare non l'identità di genere della persona, sulla quale materia nemmeno Freud aveva le idee molto chiare, ma l'assenza di altre patologie psichiatriche che potrebbero portare una persona a richiedere comunque gli interventi più radicali ma con finalitè ed effetti assolutamente imprevedibili e pericolosi per la stessa persona.

Questa grande varietè di sentire, che ha appunto tante sfumature e che solo nella minoranza dei casi arriva alla castrazione, ha sempre creato molte ansie e dubbi nella societè, nei medici e negli psicoterapeuti, generando le più feroci forme di esclusione sociale e di razzismo in chi, non capendo il significato di certe scelte, ha sempre emarginato il "diverso". Anche la stampa, usando solo le immagini di trans, ovviamente presenti durante i cortei dei gaypride, stigmatizza ulteriormente la loro diversitè creando messaggi confusi a danno sia degli omosessuali sia di transessuali e transgender. Dal punto di vista sociale la condizione dei transgender e transessuali non è affatto limpida. Oggi solamente Sky trasmette un programma dai campus americani, dove oggi molte e molti trans possono studiare e vivere le emozioni e le difficoltè di tutti i giovani a loro coetanei.

Sono invece pochissimi in Italia coloro che superano da soli l'adolescenza, mantenendo la capacità di lavorare e di studiare, spesso perchè iniziano il loro percorso di transizione dopo essersi garantiti il cosiddetto minimo sindacale. Nella maggior parte dei casi è durante l'adolescenza che si iniziano ad usare gli ormoni, a travestirsi o ad apparire in modo naturale dell'opposto sesso.

Per le transizioni da maschio a femmina è l'identità di genere a diventare la base della discriminazione, la stessa che subiscono tutte le donne, ed è proporzionale alla discriminazione da esse subite in ogni paese e cultura a seconda del secolo in questione. Le conquiste delle donne nel mondo sono le conquiste dei transessuali e per traslato anche degli omosessuali, ma le conquiste dei transessuali in un clima omofobo o clericale sono oggi contrastate in Italia in modo autolesionista dalle stesse donne per i motivi che ora spieghiamo.

Questa societè continua ad insegnare che essere donne è un disvalore e quando l'effeminatezza o il transgenderismo diventano evidenti nel maschio, nel figlio maschio, nel divino maschio portatore di pene ma soprattutto di tutti i beni offerti, dalla societè tribale come da quella moderna, l'abisso si spalanca. In Cina le bambine vengono regolarmente abortite o subiscono l'infanticidio, le donne afgane sono eliminate da un pesante lenzuolo color cielo, nel resto del mondo arabo il femminile è negato o limitato da leggi religiose e da veli più o meno coprenti, in Africa la donna è un oggetto sessuale liberamente utilizzabile, nel mondo occidentale una donna studia più di un uomo ma guadagna la metè e di solito solo lei deve girare mezza nuda per contratto. Eppure sono proprio le donne, diceva Mia Martini, ad insegnare ai figli cosa significa essere il divino maschile portatore di pene.

Diventare uomo invece non viene contrastato come diventare donna, e a volte i trans sono addirittura sostenuti all'inizio nella loro scelta; anche se questi sono dei casi piuttosto sporadici, mentre la realtè sociale nella sua interezza è ben diversa e dura, in maniera solo differente dalle trans. I transessuali FtM sono dei "maschiacci" fin dall'infanzia, che fanno divertire e a limite non interessano sessualmente il gruppo di maschi del quartiere o della famiglia e destano, di solito, minore preoccupazione. Quando la trasformazione è completa i trans FtM tendono a mimetizzarsi meglio in un nuovo gruppo di amicizie. Purtroppo anche per gli FtM si potrebbero citare una miriade di casi di persone cacciate via di casa anche loro dalla stessa madre, ragazzi che vengono picchiati dai loro padri e fratelli al fine di dissuaderli con la forza da un qualcosa che desiderano più della loro stessa vita.

Come per le ragazze lesbiche è elevato il rischio di violenza sessuale "finalizzata" alla "guarigione". Conosciamo anche gente che ha abbandonato gli studi e che si è chiusa nelle quattro mura della propria casa solo per il terrore di essere sfiorati dalla luce del sole... In ogni caso il voler essere uomini non è affatto contrastato dalla societè moderna con la stessa forza, che vede sempre nel maschile quei valori positivi con i quali pretende di crescere.

Al contrario osare perdere la dignità del maschio per decadere al ruolo socialmente infimo di donna è invece considerato inaccettabile anche da parte delle madri e delle altre donne della propria famiglia. L'essere costretti alla prostituzione, alla povertè e all'ignoranza è allora una conseguenza dell'esclusione sociale.

Quando si parla di trans ovviamente viene messo sempre in risalto il problema della prostituzione, grande piaga sociale e demolitiva dal punto di vista della dignità della persona, anche se, assolutamente non tutte le trans si prostituiscono, anzi, molte di loro riescono da sole a portare a termine gli studi e si integrano tranquillamente nella societè. La vita sociale del transgender, poi, può essere limitatamente migliore, laddove gli stessi artifici durante il giorno vengano usati per "transitare" attraverso una societè transuofoba come eterosessuale o quanto meno solo come gay.

Ai trans MtF (dal maschile al femminile) tocca ancora la sorte in Italia di doversi spogliare per lavorare, quindi prostituirsi come unica risorsa per sopravvivere ma soprattutto per pagarsi le esose cure mediche e chirurgiche, che oggi solo in Spagna sono diventate finalmente gratuite. Per gli FtM invece le sole cure ormonali, che sono gratuite in entrambi i casi sono sufficienti a garantire la completa virilizzazione fisica. Eppure le famiglie non sempre abbandonano le Trans, che nei quartieri popolari di Napoli diventano anzi a ragion veduta produttori di reddito (per via della prostituzione) e quindi soggetti sfruttati in cambio di quel raro affetto che qualche film pretende di esaltare.

Per ogni seno rifatto un transessuale non deve insomma guadagnare solo la cifra da pagare alla clinica privata, ma anche un ulteriore ingente tangente per giustificare socialmente la propria esistenza. Lo sfruttamento inizia appunto nell'adolescenza in ragazzi assolutamente indifesi che la societè perbenista allontana dalle scuole abbandonandoli al proprio destino. Poche famiglie ricche proteggono i propri pargoli, più spesso anche in questi casi cacciati di casa e quindi costretti ugualmente alla prostituzione, che da noi è quella controllata dalla camorra. Destano stupore mediatico e reazioni avverse queste creature destinate all'inferno dell'emarginazione sociale quando sfilano vistosamente durante i gaypride svestiti in atteggiamenti sessualmente scandalosi: ma se avessero potuto studiare e lavorare come tutti gli altri, credete davvero che si proporrebbero in quel modo? Io credo proprio di no a ragione veduta con l'eccezione dei trans brasiliani, molto di moda a Napoli a Via Verdi cioè sotto la sede del Comune, per i quali il carnevale è arte e vita: l'unica vita possibile a causa della carenza di supporto sociale e politico.

Le conseguenze dell'abbandono scolastico sono ovviamente la prostituzione ma anche l'abuso di droghe pesanti, perchè i clienti (ricchi borghesi e camorristi) o gli sfruttatori ne fanno ampio uso e commercio. A questo punto il giro dell'inferno si chiude intorno alla figura di Enzo Taglialatela, morto sulla rotonda di Melito, arso vivo dalla camorra per motivi tutti da stabilire, senza che la giustizia o l'opinione pubblica si sia fatta mai carico di trovare o condannare i colpevoli.

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