In riferimento alle dichiarazioni di Carlo Cremona nell’articolo “Comune in ritardo: a Napoli è ancora vietato celebrare le unioni civili” di Antonio di Costanzo pubblicato su napoli.repubblica.it il 04/08/2016
Quanto dichiarato da Carlo Cremona e da I Ken è qualcosa di profondamente scorretto e, a nostro avviso, si tratta di affermazioni completamente slegate dalla realtà dei fatti. Evidentemente il sig. Cremona ha poco contatto con la comunità LGBT e soprattutto ha scarsa conoscenza di tutte le procedure.
Ha spiegato tutto bene il Sindaco Giorgio Zinno, primo Sindaco omosessuale a unirsi civilmente: Giorgio ci ricorda - in risposta ad un post di Francesco Nicodemo sul suo profilo Facebook - che prima di metà agosto non è formalmente possibile celebrare correttamente le Unioni civili. I Comuni che lo stanno facendo procedono per una ritualità allo stato “simbolico”, lecita e bella dal punto di vista della generosità; come importante è stata la decisione del Dirigente dell'Anagrafe del Comune di Milano di consentire l’Unione tra Margherita (in fin di vita) e la sua compagna, adattando la formula prevista dall’articolo 101 del Codice Civile (ovvero, quella del “matrimonio in imminente pericolo di vita”). Unione che ha commosso tutti visto che purtroppo Margherita è morta due giorni dopo.
I contraenti l’Unione civile in questa fase però, con ogni probabilità, dovranno ritornare nei propri Comuni per formalizzare il tutto in una seconda fase. Le prefetture non hanno ancora inviato i registri. Il Comune di Napoli, nelle sue Municipalità, anche per quanto ci risulta da segnalazioni di diverse coppie, sta procedendo alla regolarizzazione di quanto occorre e i funzionari delle Municipalità sono stati adeguatamente informati, dando le corrette informazioni alle coppie che lo stanno richiedendo. L’Ufficio Anagrafe del Comune di Napoli, inoltre, ha provveduto anche a contattare le persone iscritte al Registro comunale delle Unioni civili.
L’assessore Enrico Panini, inoltre, ha annunciato sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno che è possibile rivolgersi la Municipalità I (Chiaia) precisando che il Comune di Napoli, in attesa dei registri e della modulistica, ha accentrato su questa Municipalità tutte le formalità “preventive” relative alle Unioni civili.
Detto tutto ciò, il Comune di Napoli e il Sindaco Luigi de Magistris, non possono certo essere accusati di inerzia o di “ritardi” sul versante dei diritti civili: vogliamo ricordare che Napoli è stato il primo grande Comune d’Italia ad avere un Registro delle Unioni civili legato all’attestazione anagrafica e aperto anche ai non residenti; è stata la prima città d’Italia a volere su provvedimento amministrativo la trascrizione dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso; è stata la prima città d'Italia a trascrivere l’atto di nascita di un bimbo nato all’estero e figlio di due mamme; è stato l’unico comune d’Italia a illuminare di rainbow il suo monumento simbolo sia nel giorno della manifestazione a favore della legge Cirinnà, prima del voto al Senato, sia dopo l’approvazione della legge. Fatti e simboli che fanno parte ormai della storia di Napoli e del Paese tutto, e che non possono accettare nessun tipo di revisionismo. Questa è una legge importantissima che cambierà la cultura del Paese, e l’entusiasmo di questi giorni, la corsa a fare “prima possibile” ne sono una chiara manifestazione e noi siamo certi che arriveranno presto anche Napoli le prime richieste di Unioni civili e Napoli sarà pronta.