È il 9 maggio 1950 quando Robert Schuman, allora ministro degli esteri francese, lancia la proposta di creazione di un primo embrionale nucleo economico europeo: la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, primo passo verso la Federazione Europea, da lui ritenuta imprescindibile per il mantenimento della pace nel continente.

Oggi a distanza di quasi 70 anni i cittadini europei (o la maggior parte di essi) si riscoprono più che mai uniti al destino dei loro vicini d’oltralpe, tanto da festeggiare la vittoria del progressista ed europeista Emmanuel Macron insieme alla Francia.

Una vittoria che ci ha fatto tirare il fiato di fronte alla scampata deriva nazionalista e che permette di comprendere ancora meglio quanto i destini degli europei siano oggi interconnessi e quanto siano attuali quelle righe del Manifesto di Ventotene in cui Spinelli, Rossi e Colorni individuano la nuova linea di divisione fra i partiti progressisti ed i partiti reazionari nella “nuovissima” divisione tra sovranisti e coloro i quali invece guardano  alla dimensione sovranazionale ed internazionale come nuovo campo d’azione politico, economico e quindi sociale. L’ingresso sul palco sulle note dell’Inno alla Gioia (inno ufficiale dell’Unione Europea) del neoeletto presidente francese rappresenta un segno fortissimo da parte di una Francia che non poche volte ha scelto di arginare il processo di sviluppo delle istituzioni europee (si ricordino le bocciature della CED nel 1953 e della Costituzione Europea del 2004).  È questo, segnale del fatto che la membership europea non sia e non possa essere considerata un’alternativa a paventate vie nazionaliste e protezioniste e che l’identità Europea sia da considerarsi non mero accessorio che vada nel migliore dei casi a sommarsi alla dimensione nazionale, bensì parte integrante dell’identità propria di un francese, di un italiano o di un qualsiasi altro cittadino, non solo europeo. Ed è questo il passaggio fondamentale: l’Unione Europea rappresenta nel mondo una delle poche (se non l’unica) roccaforti per la protezione e garanzia dei diritti umani e delle libertà fondamentali; è stata ad esempio proprio l’Europa ad aver contribuito in maniera decisiva negli ultimi anni, all’estensione dei diritti civili per la comunità LGBT mentre in paesi neanche troppo lontani dai nostri confini avvenivano le peggiori efferatezze.

In un contesto globale segnato da incertezza ed involuzioni di molti processi di democratizzazione a favore di un rinnovato autoritarismo, in un’epoca caratterizzata da continui abusi e soprusi dei diritti umani che avvengono anche alle porte del nostro continente, le istituzioni europee lato sensu intese, concretizzano quel concetto di Stato di Diritto, condizione sine qua non delle moderne democrazie liberali.

Ciò non significa dire che ci accontentiamo, come più volte ricordato da Emma Bonino, la nostra Europa assomiglia oggi ad una barchetta per molti versi malandata che nel bel mezzo di un guado prova ad andare avanti e ad evitare il ritorno alla sponda dei nazionalismi e delle guerre tra fratelli europei, guardando avanti verso un orizzonte che continua ad essere quello dei padri fondatori del progetto europeo: gli Stati Uniti d’Europa. Tuttavia siamo convinti che i vantaggi ed i benefici di cui godiamo non vadano dati per scontati e che l’Europa debba da un lato, rappresentare un esempio virtuoso per gli altri paesi capace di esportare i suoi valori fondamentali così come previsto dall’art. 21 del TUE “ l’UE si prefigge di promuovere nel resto del mondo democrazia, Stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, rispetto della dignità umana, principi di uguaglianza e di solidarietà [...] “ e dall’altro anche e soprattutto rappresentare àncora di salvezza per coloro i quali bussano alle nostre porte poiché in fuga da zone di conflitto nonché terra di opportunità per i tanti che scelgono di abbandonare il proprio paese poiché privi di prospettive di vita futura.

E’ per questo motivo che anche a Napoli Radicali Italiani si è resa protagonista di una campagna di sensibilizzazione a proposito della cittadinanza europea nelle fasi precedenti e successive alla manifestazione in occasione dell’anniversario della firma dei Trattati di Roma ed è per le stesse ragioni che intendiamo impegnarci in vista della campagna “Ero Straniero” per la raccolta firme a sostegno della proposta di iniziativa legislativa popolare di Radicali Italiani per il superamento della legge Bossi-Fini promossa insieme tra gli altri ad Arci, Acli ed Asgi.

 

L’Europa è il nostro orgoglio, teniamocela stretta!

Radicali Italiani – First Europe

Associazione Radicali Napoli Ernesto Rossi

Arcigay Napoli Antinoo

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