In occasione della giornata di incontri “Omofobi del mio stivale” che si svolge a Ricadi in Calabria per rilanciare un modo forte  il segnale di un sud accogliente e civile, riceviamo e pubblichiamo La bellissima lettera dei due ragazzi vittime della discriminazione subita qualche settimana fa proprio a Ricadi. 

 

Carissimi amici,

pur non potendo essere fisicamente presenti a Ricadi in occasione di questa importantissima manifestazione che ci vede uniti nella lotta contro le discriminazioni, sappiate che col cuore siamo vicini a ciascuno di voi che da subito ci ha manifestato solidarietà e sostegno per quanto ci è accaduto. Speravamo che il nostro fosse un caso isolato e che, dopo il clamore mediatico che ne è conseguito, di vicende simili non se ne ripetessero più, ma purtroppo questa estate è stata segnata da episodi discriminatori alquanto significativi in tutta Italia, dimostrandoci quanto importante sia il nostro impegno quotidiano nella lotta per l'eguaglianza e la parità dei diritti.


La nostra denuncia è stata voluta per dar voce a quanti non hanno avuto il coraggio e la forza di ribellarsi ad un'ingiustizia subita, a quanti in silenzio subiscono nel quotidiano le più becere discriminazioni di ogni genere, isolandosi dal resto del mondo: chi discrimina ignora che la sua azione ti scava un solco dentro, ti fa sentire sbagliato, inadeguato, diverso, inerme e solo. Questa vicenda, tuttavia, non ci ha scoraggiati dal continuare fermamente a credere di essere uguali a chiunque altro, spingendoci, al contrario, a voler trascorrere le nostre vacanze qui, nel nostro amatissimo sud, tra Campania, Calabria, Basilicata e Puglia, dove ci troviamo ora, incontrando persone splendide, aperte al confronto di ogni genere e pronte ad accoglierci senza alcun tipo di pregiudizio.


Abbiamo ricevuto fin da subito messaggi di vicinanza da tantissimi amici incontrati a seguito dell'accaduto e di questo siamo immensamente riconoscenti e grati. Permettereci di ringraziare in maniera particolare e doverosa il comitato Arcigay Napoli nella persona di Antonello Sannino, per aver accolto e fatto propria la nostra denuncia, dimostrandoci vicinanza fraterna in un momento difficilissimo per la comunità LGBT di Napoli a seguito della scomparsa di Vincenzo: consentiteci, a tal proposito, di esprimere la nostra vicinanza alla sua famiglia e a coloro che gli volevano bene dal profondo.

 

Un ringraziamento speciale va al nostro amico Massimo Arcangeli, che con professionalità e sensibilità ci ha aiutati a gestire la diffusione a mezzo stampa di questa vicenda. La sua vicinanza è stata fondamentale in un momento davvero critico e caotico per noi due e di questo gli saremo per sempre immensamente grati.

Grazie alle istituzioni ed alle amministrazioni locali, che da subito hanno dimostrato il loro impegno nella lotta contro le discriminazioni sociali, manifestandoci il loro supporto con ogni mezzo. Grazie al Presidente della Regione Calabria, il dott. Oliverio, ma soprattutto alla sindaca di Ricadi, la dott.ssa Giulia Russo, ed alla sua amministrazione, che immediatamente si sono mobilitati a sostegno della nostra causa, offrendoci anche ospitalità attraverso strutture private, associazioni ed enti che si sono resi disponibili ad accoglierci gratuitamente. Il vostro è un esempio di grande accoglienza, che da sempre contraddistingue noi del sud, persone semplici ma dal cuore enorme!


Grazie a tutte le strutture ricettive che da ogni parte d'Italia si sono offerte di ospitarci e che hanno accolto poi la nostra richiesta di devolvere il loro gesto generoso a coppie che si amano ma che non possono permettersi le vacanze.


Grazie, infine, a ciascuno di voi che oggi è intervenuto a Ricadi nell'ambito di questa manifestazione di importanza significativa, perché le grandi battaglie si combattono giorno per giorno, con impegno, costanza e dedizione, puntando uniti ad un futuro in cui al centro di tutto ci sia l'essere umano in quanto tale ed il suo diritto a vivere pienamente e liberamente la propria vita, nel rispetto delle differenti identità e manifestazioni d'essere.

Un saluto sincero a tutti voi

Gennaro ed Emanuele

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