Comunicato Stampa
13 marzo 2020

Alcuni giorni prima che esplodesse la rivolta nelle carceri avevamo denunciato (comunicato del 4 marzo), come Radicali Napoli “Ernesto Rossi”  e Antinoo Arcigay Napoli, il fatto che non erano state pensate e prese misure adeguate a prevenire una criticità d’interesse collettivo, e purtroppo abbiamo dovuto drammaticamente verificare tutti che l’assenza della politica ha determinato un momento di grande tensione nel Paese nella gestione della emergenza coronavirus negli istituti penitenziari. 

Ora, soprattutto a maggior ragione con il blocco di molte attività e tra queste di riflesso il blocco quasi totale del volontariato,  spesso unico argine concreto alle carenze strutturali di uno stato sociale devastato negli ultimi decenni, occorre che lo Stato, le Regioni e i Comuni intervengano con massima celerità, chiarezza e determinazione a tutela delle fasce di popolazione più esposte e purtroppo spesso dimenticate dalla politica che se ne ricorda magari solo quando occorre diffondere odio, per raccogliere paure e consensi.  

Ci dicono giustamente di stare a casa, ma chi non ha una casa, cosa deve fare? Quali sono le misure a sostegno dei più fragili, dei migranti, dei clochard e di quanti si trovano a vivere un grosso problema di marginalità sociale? Misure necessarie, e spesso inesistenti, che poi sono anche a a garanzia della salute di tutte e di tutti. Una vera  comunità, lo Stato, non dimentica nessuno in questo momento di grande fragilità. 

La lezione più importante di questa epidemia è che non si può essere umani senza solidarietà, che siamo tutti legati gli uni agli altri, che i virus non discriminano, e che senza la difesa reale del principio di fratellanza e solidarietà non ne usciremo tanto facilmente da questa pandemia. Non possiamo dimenticare nessuno, soprattutto i più esposti e i più fragili, intervenga subito lo Stato, in tutte le sue forme e strutture.

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