Le dichiarazioni di Pescante, anche con le relative scuse maldestre, ci restituiscono un modo di pensare e di fare politica che purtroppo sono alla base di una profonda crisi di rappresentatività di quelle persone, che in diversi settori della società, dovrebbero tutelare l’immagine del nostro Paese, rappresentanti nei quali ormai il popolo italiano stenta a riconoscersi.
Pertanto crediamo che Pescante sia inadeguato al ruolo che ricopre ed alla vigilia dei giochi di Sochi farebbe bene a dimettersi.
Il nostro Paese in grande crisi sociale, civile, ancora prima che economica, deve decidere, senza se e senza ma, di stare dalla parte della modernità e dare una decisiva sferzata nella direzione già intrapresa dalle grandi democrazie occidentali. Le dichiarazioni di Pescante vanno di fatto nella direzione opposta, e rappresentano un enorme danno di immagine, alla vigilia di una grande vetrina internazionale quali sono le Olimpiadi, per un Paese che stenta a diventare appetibile ai grandi investimenti.
Come Arcigay chiediamo da tempo un incontro con i vertici del CONI per avviare un discorso importante di contrasto alle discriminazioni (e allo stigma) legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere in ambito sportivo.
Le olimpiadi di Sochi sono ormai alle porte e si preannunciano come le Olimpiadi più omofobe della storia, pertanto un gesto simbolico da parte dei nostri atleti e delle nostre atlete di vicinanza e di solidarietà alla comunità LGBT russa ed internazionale risulterebbe la migliore risposta all’ arretratezza culturale di una classe dirigente sempre più fuori dalla storia e sempre più miope.
Antonello Sannino
Responsabile nazionale per lo sport di Arcigay
Presidente Arcigay Napoli