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COMUNICATO STAMPA

07/10/2014

Ennesimo passo falso di Alfano: ora vuole oscurare i diritti LGBT. Fino a che punto il Partito Democratico è disposto a sostenere le scelte del ministro?

Il Ministro degli Interni Angelino Alfano intende ordinare alle Prefetture la cancellazione forzata del lavoro svolto dai sindaci con i propri cittadini sulla trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero. Napoli, a seguito della sentenza del tribunale di Grosseto, è stata la prima grande città italiana a istituire le trascrizioni con l’oridinanza del sindaco De Magistris. Altri comuni, tra cui Bologna e ultimo in ordine di tempo Milano, hanno intrapreso lo stesso percorso accogliendo le istanze provenienti dai loro cittadini.

 

«Questa scelta di progresso civile e responsabilità portata avanti dai comuni ancora una volta si scontra con la cieca ostilità di chi vuole oscurare ad ogni costo le conquiste ottenute in tema di diritti civili», afferma Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay di Napoli, «Siamo sbalorditi dalla sistematicità e dalla rapidità con le quali il Ministro Alfano sta decidendo di delegittimare l’operato dell’amministrazione comunale partenopea. Prima sospende in tempo record il sindaco De Magistris e dopo pochi giorni intima alla Prefettura di annullare anche una sua ordinanza sindacale. Inoltre, è  ancora più sospetta questa sua decisione se si pensa a ciò che è accaduto solo due giorni fa: le veglie omofobe delle sentinelle in piedi e le conseguenti contestazioni sostenute dalla società civile in tutte le città coinvolte. Gli indizi della rapida virata reazionaria del Ministro, infatti, vanno ricercati proprio in questo movimento che non solo non è apartitico come sostiene, ma non a caso i suoi rappresentanti sono militanti del Nuovo Centro Destra di cui lo stesso Alfano è leader. La sua posizione e quella di NCD ci appare lontana anni luce non solo dalle traiettorie, in tema di diritti civili, dei popolari europei ma anche dagli stessi settori politici liberali italiani che proprio negli ultimi mesi hanno mostrato evidenti segnali di apertura in merito. A questo punto ci chiediamo se il PD ha ancora intenzione di condividere le controverse priorità dell’agenda del Ministro degli Interni o se finalmente si opporrà al suo ennesimo errore. Suggeriamo, pertanto, al Presidente Renzi di riconsiderare criticamente il ruolo di Alfano all’interno del Governo in quanto appare sempre più inadatto a rappresentare il dicastero che gli è stato assegnato».

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