Dopo Forio, anche il comune di Ischia, il più grande dell’Isola Verde, ha votato per l’Istituzione del registro delle Unioni Civili. La motivazione che accompagna la delibera è ineccepibile, infatti coglie concretamente l’urgenza di istituire strumenti democratici in grado di tutelare i legami d’affetto e di reciproca e duratura solidarietà che in maniera sempre crescente si stanno sviluppando sull’intero territorio nazionale e, dunque, anche ad Ischia.
Ma l’istituzione del Registro delle Unioni Civili non ha solo ed esclusivamente il significato di garantire le unioni di fatto. Il Registro delle Unioni Civili, nel comune di Ischia, è un segnale chiaro e preciso di contrasto a qualsiasi forma di discriminazione. Un vero e proprio simbolo di libertà e dignità in un comune che è stato più volte interessato da gravi fenomeni di omofobia.
Come dimenticare, infatti, la scritta NON VOTATE IL FROCIO che fu tracciata nel 2012 con la pittura rossa all’entrata del Liceo classico “Scotti/Einstein” di Ischia e diretta ad uno studente giovanissimo che si candidava come rappresentante d’Istituto?
Come dimenticare che nello stesso istituto, cioè in una scuola che dovrebbe essere un laboratorio di emancipazione culturale e inclusione sociale, qualche anno prima si era impiccato un ragazzo di soli 14 anni, ripetutamente bullizzato, per il solo fatto di essere troppo bravo?
E, infine, come dimenticare che, in questo stesso comune e in questa medesima scuola, vivevano due ragazze che qualche anno fa si tolsero la vita, gettandosi dall’alto di un dirupo, ai Frassitelli, sul Monte Epomeo?
Insomma, la presenza del Registro delle Unioni Civili di Ischia, non è solo l’ennesimo segnale giuridico che i territori del nostro Paese inviano al Parlamento con la speranza che quanto prima l’intera nazione si doti di uno strumento necessario e democratico per tutte le coppie di fatto, ma è anche un segno visibile e reale di un territorio che intende agire sul tessuto sociale della propria comunità, cercando di prevenire ed evitare altri fenomeni di disagio e emarginazione, educando da un lato al contrasto dello stigma, e supportando dall’altro chi si trova in una condizione di involontaria e ingiusta inferiorità giuridica e sociale.

Dopo Forio, anche il comune di Ischia, il più grande dell’Isola Verde, ha votato per l’Istituzione del registro delle Unioni Civili. La motivazione che accompagna la delibera è ineccepibile, infatti coglie concretamente l’urgenza di istituire strumenti democratici in grado di tutelare i legami d’affetto e di reciproca e duratura solidarietà che in maniera sempre crescente si stanno sviluppando sull’intero territorio nazionale e, dunque, anche ad Ischia.

Ma l’istituzione del Registro delle Unioni Civili non ha solo ed esclusivamente il significato di garantire le unioni di fatto. Il Registro delle Unioni Civili, nel comune di Ischia, è un segnale, come ci ricorda lo stesso consigliere Luigi di Vaia, che ha presentato nei mesi scorsi la proposta di registro, chiaro e preciso di contrasto a qualsiasi forma di discriminazione. Un vero e proprio simbolo di civiltà e dignità in un comune che è stato più volte interessato da gravi fenomeni di omofobia.

Come dimenticare, infatti, la scritta NON VOTATE IL FROCIO che fu tracciata nel 2012 con la pittura rossa all’entrata del Liceo classico “Scotti/Einstein” di Ischia e diretta ad uno studente giovanissimo che si candidava come rappresentante d’Istituto?

Come dimenticare che nello stesso istituto, cioè in una scuola che dovrebbe essere un laboratorio di emancipazione culturale e inclusione sociale, qualche anno prima si era impiccato un ragazzo di soli 14 anni, ripetutamente bullizzato, per il solo fatto di essere troppo bravo?

E, infine, come dimenticare che, in questo stesso comune e in questa medesima scuola, vivevano due ragazze che qualche anno fa si tolsero la vita, gettandosi dall’alto di un dirupo, ai Frassitelli, sul Monte Epomeo?

Insomma, la presenza del Registro delle Unioni Civili di Ischia, non è solo l’ennesimo segnale giuridico che i territori del nostro Paese inviano al Parlamento con la speranza che quanto prima l’intera nazione si doti di uno strumento necessario e democratico per tutte le coppie di fatto, ma è anche un segno visibile e reale di un territorio che intende agire sul tessuto sociale della propria comunità, cercando di prevenire ed evitare altri fenomeni di disagio e emarginazione, educando da un lato al contrasto dello stigma, e supportando dall’altro chi si trova in una condizione di involontaria e ingiusta inferiorità giuridica e sociale.

Claudio Finelli
Responsabile cultura e scuole per Arcigay Napoli
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