PARTECIPA sulla pagina Facebook, interagisci, condividi! (clicca qui) 

 

Scarica la mozione in formato PDF (clicca qui)

 

 

 

chiAMA Arcigay Napoli 4.0

PARTECIPA sulla pagina Facebook, interagisci, condividi! (clicca qui)  

 

Documento politico e programmatico per il Congresso territoriale del Comitato Arcigay “Antinoo” di Napoli

 

15 dicembre 2018

 

Premessa ed analisi dello stato attuale

 

L’Arcigay di Napoli da 35 anni rappresenta un patrimonio per il territorio, la città e la società tutta.

 

Nel tempo, la nostra associazione, un’organizzazione di volontariato, si è impegnata non senza difficoltà a custodire e valorizzare la storia ed i valori della comunità e della lotta per l’eguaglianza delle persone LGBTI+, evitando che si disperdessero, un’eventualità non improbabile in un collettivo, come quello attuale, che è diventato meno attento alle esigenze della comunità e ha talvolta confuso l’interesse di una parte con quella del tutto.

 

Amiamo questa associazione e ci interroghiamo con spirito critico, per imparare dagli errori compiuti, valutare i risultati ottenuti e rilanciare in maniera ancora più tenace la nostra azione di lotta per l’eguaglianza delle persone LGBTI+.

 

Negli ultimi tempi molte azioni hanno causato una diminuzione del flusso di nuov* soc* attivist* e hanno portato, per debolezza e per dinamiche di centralizzazione delle decisioni, all'allontanamento di molt* che partecipavano attivamente alla vita associativa (esprimendo talvolta le proprie posizioni con motivazioni serie e pesanti). Con la contraddizione ed il paradosso che il nostro Comitato, ospitato spesso sulle pagine dei giornali generalisti a cui venivano offerti scoop e trovate strabilianti, non viene riconosciuto più come il punto di riferimento affidabile per i bisogni della comunità LGBTI+ nella città e sul territorio.

 

Il disagio che si è avvertito in associazione è derivato dall’ accentramento delle attività di decisione e delle scelte politiche, che con spirito democratico e associativo, dovrebbero essere sempre assembleari.

 

I/le più giovani e/o potenziali soc* dell’Associazione, a dispetto di quanto avveniva anni fa, tendono ora a non sentirsi parte della comunità che dovrebbe rappresentarli e renderli consapevoli e responsabili.

 

Da una parte c’è l’enfasi e il sovradimensionamento dell’uso dei media, dall’altra il depauperamento dello spirito assembleare, l’assenza di consultazioni e di stimolo partecipativo, che ha generato una struttura verticistica, chiusa, e decisamente non orizzontale.

 

Tutto ciò è andato a discapito dei tanti progetti e di servizi che effettivamente, con fatica e in maniera continuativa, i soci e le socie hanno offerto alla comunità con il loro volontariato, senza clamori e urla da “notizia bomba”.

 

Crediamo che sia dunque il momento della responsabilità ed occorre correggere il tiro rispetto a strategie e dinamiche che non possiamo serenamente tacere, è il momento di rilanciare al massimo la partecipazione democratica all’interno dell’associazione, ascoltando, dal basso, le necessità e i desiderata che provengono dalla nostra comunità di riferimento, per esplicare al massimo la visione e la missione che abbiamo iscritte nel nostro statuto.

 

Per questo intendiamo discutere e far emendare questa stessa proposta a* soc* in assemblee da convocare dal momento della presentazione di questo documento fino al congresso, stimolando partecipazione e confronto.

 

Non crediamo alla logica della minoranza e della maggioranza, sappiamo che l’associazione è una ed una sola. Vogliamo però essere una voce critica ed esprimere liberamente il nostro dissenso costruttivo, le nostre posizioni, vogliamo metterci la faccia, vogliamo davvero far cambiare questa associazione affinchè sia la casa di tutt* e non un ristretto salotto in cui raccontarsela tra poch*.

 

Siamo dentro la casa comune di Arcigay, e lì vogliamo rimanere, convint* che il nostro lavoro collettivo sia oggi più che mai importante per i/le tant* che oggi là fuori aspettano di sapere che c’è un gruppo su cui poter contare per qualsiasi esigenza legata ad una o più delle proprie istanze legate ad una o più identità.

 

Desideriamo riportare al centro i soci, convocando assemblee periodiche in cui i protagonisti delle scelte siano essi stessi, determinando la vita politica ed associativa in prassi quanto più condivise rispetto al passato, avvicinando le persone ai momenti di elaborazione politica locale e nazionale, come ad esempio in seno al Consiglio Nazionale di Arcigay.

 

Vogliamo ribadire l’autonomia e l’indipendenza dell’associazione da qualsiasi formazione politica che si candidi alla guida del paese e/o degli enti locali dello Stato, offrendo al contempo stimolo e contenuto ma salvaguardando l’associazione da strumentalizzazioni, soprattutto all’avvicinarsi dei momenti elettorali. Per questo motivo, vogliamo proporre un emendamento allo Statuto che determini le dimissioni di chiunque ricopra cariche associative all’atto della presentazione di una candidatura politica verso qualsiasi carica elettiva.

 

Desideriamo che i verbali dei direttivi siano pubblici e accessibili a tutte e tutti, e che le decisioni siano condivise, e che la gestione economica e patrimoniale sia quanto più trasparente e pubblica.

 

 

Valorizzazione della sede sociale, assemblee e gruppi tematici, attività sociali e servizi integrati per la comunità.

 

Riteniamo indispensabile il rafforzamento di una rete di comunità partecipata: fatta di persone in carne ed ossa, libere di vivere la vita associativa nei suoi spazi, in cui proporsi e crescere, persone che siano spronate e coinvolte nell’elaborare la visione e le scelte politiche, per condividerne o meno l’elaborazione e l’orientamento.

 

Vogliamo abbandonare la «retorica dello spot ad effetto», dell’enunciazione della quale il giorno dopo non rimane nulla, vorremmo che siano strutturati con continuità e professionalità servizi dedicati ai bisogni della comunità, e che sia garantita la loro continuità nel tempo con l’impegno di volontar* e professionisti quanto più numerosi e competenti possibile.

 

Desideriamo sviluppare una rete di sostegno locale alla comunità LGBTI+,e non, in particolar modo riferita alle ancora troppe persone vulnerabili e deboli, di chi presenta bisogni speciali e complessi. Intendiamo implementare e coltivare l’incontro di persone e comunità, volontarie e strutturate, per permeare culture e storie, esperienze e buone prassi, promuovendo il dialogo intergenerazionale e di fede, per prevenire le solitudini, favorendo spazi di inclusione e di incontro.

 

Vogliamo garantire formazione e sapere di comunità: assicurare la piena promozione e il totale sostegno alle esperienze di formazione nazionali di Arcigay; momenti fondamentali per la crescita di attivist* e per la formazione delle nuove generazioni di militanti consapevoli di essere pari portatori di un sapere di comunità.

 

Desideriamo strutturare servizi alla comunità promuovendo pratiche di progettazione partecipata dal basso, che possano intercettare il sapere e le competenze che la comunità stessa esprime, favorendo la partecipazione attiva a progettazione e gestione di servizi che siano in coerenza ai i fini statutari dell’associazione.

 

Al fine di preservare modalità etiche di partecipazione democratica riteniamo incompatibili l’assunzione o la sola candidatura a cariche della Repubblica, ad enti pubblici o partecipati ad ogni livello, con i ruoli di presidente, vice-presidente componente del consiglio direttivo o in ogni caso delegato.

 

Vogliamo promuovere e garantire spazi di autodeterminazione e partecipazione alla vita associativa, avvicinare i/le soc* alla determinazione delle politiche associative ed alla sua governance, sia a livello locale sia nazionale in seno al Consiglio di Arcigay. Spazi di determinazione che siano quanto più possibile durante la settimana, che possano essere di crescita e sano confronto, che siano avvertiti come sicuri per i giovani della comunità LGBTI+ e per i soci tutt*, spazi quanto più inclusivi e aperti.

 

Spazi che siano di cultura e aggregazione LGBTI+, che sia riferimento per la comunità locale napoletana.

 

 

Vogliamo favorire la crescita nel percorso associativo interno e nazionale d* giovan* attraverso la promozione di formazioni, anche esterne al comitato stesso, finalizzate allo sviluppo delle competenze necessarie al supporto delle istanze LGBTI+.

 

Per questo saranno anche fissate assemblee dei soci in occasione di ogni Consiglio Nazionale, per una vera partecipazione della base associativa alla grande famiglia di Arcigay.

 

 

 

Coming out, scuola e giovani.

 

Coming out

 

Il Coming out rappresenta un momento fondamentale nella vita di una persona LGBTQI+, e le dinamiche legate a questo importante processo sono tante, è importante accompagnare le persone lungo un percorso di autodeterminazione costante prima, durante e dopo il Coming out, rafforzando momenti di incontro tra pari in cui poter narrare le proprie esperienze e necessità, per condividere bisogni e difficoltà, con il fine di combattere l’esclusione sociale e l’isolamento.

 

Vogliamo approfondire le problematiche che oggi possono portare il Coming out di un giovane LGBTQI+ ad essere motivo di “rottura”con i propri affetti ed intervenire, anche grazie all'aiuto ed alla collaborazione con altre associazioni LGBTI e professionisti, per implementare azioni di mediazione e incontro con le famiglie, per riscoprire la capacità di potersi accogliere ed amare nelle proprie specificità ed affetti, bisogni e rappresentazioni, liberi da pregiudizi ed etichette, offrendo occasioni di incontro e formazione, discussione e dialogo con e tra le famiglie.

 

Giovani

 

Il Gruppo Giovani di Arcigay Napoli ha subito una forte evoluzione nel corso degli ultimi anni, vedendo i ragazzi e le ragazze non solo come i principali attivisti e attiviste del comitato ma anche come persone sempre più coinvolte nella realizzazione di eventi e iniziative che hanno abbracciano le più importanti e attuali tematiche e bisogni avvertiti da loro stessi, attraverso l’autogestione e l’autodeterminazione delle attività da proporre. Ciò nonostante, molti giovani faticano ad avvicinarsi o a restare nell'associazionismo, non solo per problemi legati alla visibilità che talvolta questo comporta, ma anche per questioni legate alla gestione delle più svariate contingenze personali e bisogni.

 

Immaginiamo il gruppo giovani come l’incubatore di nuove prassi ed attività che portino alla consapevolezza di sè e del gruppo, stimolando l’autodeterminazione e facilitando il protagonismo di tutte e tutti, anche utilizzando attività di educazione non formale e di formazione continua sia in comitato, sia con le opportunità offerte dalla rete nazionale. Vogliamo indagare insieme le motivazioni che portano i/le partecipanti al gruppo a non rimanere in associazione e immaginare insieme nuovi strumenti di partecipazione attiva e dal basso.

 

 

Desideriamo portare avanti le attività fin ora sperimentate e rafforzare le occasionii di formazione, informazione e aggregazione in sede così come al di fuori, andando a costruire rapporti e collaborazioni con associazioni giovanili, gruppi studenteschi, associazioni di volontariato attive sul territorio locale.

 

Riteniamo necessario e fondamentale continuare il percorso avviato dalla rete Giovani dell’Associazione nazionale, invitando altre ed altri giovani a mettersi in gioco ed a confrontarsi oltre la propria visione territoriale, proponendo incontri e discussioni tematiche, occasioni di discussione e di crescita personale.

 

Scuola

 

Educare alle differenze in una scuola inclusiva e partecipata

 

Le energie del Comitato saranno indirizzate con forza verso attività di educazione, sensibilizzazione e formazione indirizzate a studenti, insegnanti e personale amministrativo nelle scuole di ogni ordine e grado, puntando all’istituzionalizzazione di queste attività con personale formato e qualificato. L’associazione sarà un presidio a contrasto di crociate come la “Guerra al Gender” o le paure motivate da ignoranza e atteggiamenti radicali e sessuofobici.

 

Viviamo un momento di importante trasformazione socioculturale.

 

Da una parte registriamo l’emersione in contesto scolastico di fenomeni come i coming out in età sempre più giovane, pratiche di sperimentazione identitaria(questioning), presenza di studenti figli di famiglie omo/transgenitoriali, o portatori di identità intersezionali, che pongono ai docenti, ai formatori ed anche ai genitori e parenti sfide sempre più complesse nell’assenza quasi totale di supporto istituzionale all’educazione alla sessualità, all’inclusione e alla salute, che lascia soli i nostri giovani LGBTI+.

 

D’altra parte assistiamo a correnti contrapposte a livello istituzionale: il tema dell’inclusione ha visto una fase di avvio in recenti riforme che vogliamo sostenere e sviluppare a livello territoriale, sostenendo le scuole, ovvero i singoli docenti che intendono iniziare un lavoro costante di inclusione nella scuola, e/o direttamente gli studenti stessi che desiderino mettere a nudo l’inerzia o l’ostilità istituzionale quando presenti.

 

Ci impegniamo a promuovere:

 

  • regolamenti antidiscriminatori per la tutela e il benessere delle persone LGBTI+ all’interno degli istituti scolastici scuole primarie e secondarie con particolare riferimento al diritto al rispetto dell’identità degli studenti e delle studentesse transgender/in transizione di genere.

 

  • attività di informazione e formazione per tutti gli attori dell’universo scuola

 

(alunne e alunni, insegnanti, genitori, dirigenti scolastici) in tema di bullismo e discriminazioni di stampo omo-transfobico in occasione delle ricorrenze LGBTI

 

 

(es. TdoR, IDAHOBIT, Giornata della Memoria) o convenzioni locali per i progetti di alternanza scuola-lavoro e pratiche laboratoriali.

 

Salute, prevenzione e lotta allo stigma

 

Il tema della salute e del benessere sessuale è oggi ancora più attuale a fronte del fallimento dei tentativi di informazione e prevenzione verso la comunità tutta, ed in particolare le nuove generazioni, che hanno vissuto un momento storico diverso e mutato sia per le nuove possibilità di cura offerte dalla ricerca scientifica sia per la difficoltà delle istituzioni preposte e delle agenzie educative di riuscire a comprendere e decodificare messaggi ed abitudini sessuali in continuo mutamento, legate a nuove identità ed espressioni affettive.

 

Oggi i dati in Campania, ed in particolare quelli che ci vengono espressi dall’ Ospedale Cotugno dell’AORN “Dei Colli” di Napoli ci descrive un aumento delle nuove diagnosi da HIV, con particolare attenzione sia alla fascia giovanile sia a tutte quelle persone che hanno una diagnosi tardiva, che scelgono di effettuare il test HIV solo dopo tempo dall’aver contratto il virus, con complicanze sia sulla salute personale che sulla salute collettiva.

 

Eppure la ricerca scientifica oggi ci racconta che, in tema HIV e rispetto ad un decennio fa, abbiamo conoscenze per vivere un benessere sessuale consapevolmente, come la TasP che è l’acronimo inglese di trattamento come prevenzione, che si traduce nell’impossibilità per una persona HIV+ di trasmettere il virus se questo è in terapia antiretrovirale aderente, e con carica virale azzerata da più di sei mesi, e strumenti quali la PrEP (in italiano Profilassi pre Esposizione) come strategia complementare che impedisce la replicazione del virus HIV quando se ne viene a contatto, con efficacia confermata da studi se usato perfettamente secondo prescrizione, e ribadendo l’esposizione a tutte le altre infezioni sessualmente trasmesse se alternativa al condom, e la PEP (Profilassi Post-Esposizione) quale terapia per evitare di contrarre HIV se si è corso un alto rischio, e da intraprendere entro 48 ore presso un pronto soccorso infettivologico.

 

Il condom resta ed è il migliore e più versatile strumento di protezione, avendo un’alta efficacia nel bloccare la trasmissione di tante infezioni, sottolineando l’importanza di usarlo sempre nei rapporti anali e vaginali occasionali. Ma parallelamente crediamo che l’autodeterminazione e la consapevolezza siano le vere possibilità per i singoli e la comunità per permettere alle persone di indossare il vestito che sentono più adatto, con il fine di proteggersi sempre, contro la logica dei tabù e della vergogna, per la costruzione di un benessere che non sia solo del singolo, ma di comunità.

 

 

Vogliamo lottare contro lo stigma nei confronti delle persone sieropositive, ancora invisibili nella comunità LGBTI+e nella società, con informazione e formazione strutturata sulle infezioni sessualmente trasmesse e su tutti gli strumenti di prevenzione oggi disponibili, distribuendo gratuitamente preservativi e lube, materiale informativo e sui servizi territoriali implementando momenti di discussione e informazione, di approfondimento tematico e di counselling specialistico.

 

Vogliamo rafforzare l’attività di testing HIV in sede associativa ed implementarne le uscite esterne in collaborazione con le realtà commerciali esistenti, luoghi di espressione aggregativa e ricreativa della comunità, per favorire l’emersione del sommerso di infezioni non diagnosticate e promuovendo le strategia di difesa esistenti. Solo quest’anno sono stati proposti due progetti specifici su questi temi, ma

 

  • necessario rilanciare la nostra azione anche attraverso la realizzazione di campagne permanenti strutturare sulla scia dei già esistenti checkpoint, in particolare sul modello bolognese (BLQ Checkpoint).

 

Vogliamo sostenere ed implementare ambulatori e servizi in tutti i territori di Napoli e provincia, con particolare attenzione:

 

  • ai centri di prevenzione vaccinale, per favorire l’accesso e la gratuita fruizione a tutte le categorie previste dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, recepito integralmente dalla Regione Campania, tra cui le persone gay, persone HIV+, sex workers, sostenendo ancor più ampia inclusione;

 

  • agli ambulatori dove poter accedere al test HIV in forma gratuita ed anonima, implementando la possibilità di poter accedere nelle stesse forme, ai test per altre infezioni sessualmente trasmesse quali sifilide ed epatite;

 

  • la possibilità di accedere a prestazioni ambulatoriali in maniera diretta, per patologie che possono costituire uno stigma o tabù per le persone affette, ad esempio legate alle complicanze del Papylloma Virus e relativo trattamento, implementando l’accesso al test citologico disponibile sia per uomini che donne;

 

  • sostenere e implementare ambulatori per l’accesso alla PEP ed alla PrEP, come di futura e a breve attivazione presso l’Ospedale Cotugno.

 

Vogliamo dialogare con le istituzioni preposte a tutti i livelli, a partire dalla Regione Campania ed il Ce.Rif.A.R.C (Centro di Riferimento A.I.D.S. Regione Campania) per proporre proposte operative di intervento, implementando buone prassi sperimentate altrove e modalità di offerta attiva ed innovative per il territorio. Desideriamo sostenere un approccio che sia integrato tra gli Enti locali e le Aziende Sanitarie Locali e con chi si occupa di ricerca pubblica su questi temi, che sia consapevole dell’universo sociale e sessuale della popolazione, delle esigenze di informazione e di formazione continua, a partire dai principi fondamentali di non discriminazione e di non giudizio, nella pratica sanitaria e non, dall’accesso alla presa in carico socio-sanitaria integrata.

 

Sosteniamo ed auspichiamo la proposta gratuita e attiva di condom e lubrificanti, informata e strutturata, proponendoci per un’interlocuzione che sia collaborativa e fattiva nella direzione di porsi nel solco della strategia 90-90-90 di UNAIDS: test hiv per il 90% della popolazione, 90% dei sieropositivi effettivamente in trattamento, 90% dei sieropositivi in trattamento in condizione di 'carica virale negativa' (rischio contagio zero).

 

Intergenerazionalità

 

All’eteronormatività ed al genderismo maschilista, si è aggiunto nel tempo il giovanilismo prepotente e sottilmente violento. Nell’immaginario comune anche della comunità LGBTI+ viene esaltato e desiderato non più solo il soggetto maschio bianco e ricco, ma anche giovane e palestrato. Questo genera sofferenza e solitudine, non solo per chi, giovane non “maschio”, non occidentale non riesce a allinearsi a questi modelli ma anche per chi subisce pratiche di etichettamento anagrafiche che limitano la partecipazione alla vita associativa e sono spesso motivo di esclusione attiva alla vita sociale.

 

Vogliamo rompere questo meccanismo e creare momenti di scambio intergenerazionale, di accompagnamento al coming out in ogni situazione anagrafica, di rafforzamento identitario rivolto ad omosessuali e trans* anziani ed anziane. L’associazione dovrà essere un luogo sicuro ed accogliente per le persone senior, che non solo potranno avere spazi di condivisione e svago, ma dovranno essere stimolate a partecipare ad ogni attività della vita sociale.

 

Ci impegniamo a creare un programma di attività specifico per quest* soc* e ad istituire servizi di sostegno e se è il caso di assistenza rivolti alla terza e quarta età, proiettando l’associazione nella rete dei servizi per gli anziani, condividendo esperienze ed attivando relazioni con le associazioni ed i centri sociali sul territorio, promuovendo pratiche, già sperimentate in altre città, di co-housing rainbow.

 

 

 

L’associazione come un Laboratorio di condivisione delle differenze

 

L’associazione è da sempre stata un laboratorio di incontro tra persone differenti: mondo T*, lesbiche, over 50, non binarity, queer, persone con hiv, genitori, amici delle persone LGBTI+.

 

Partendo dall’esperienza della Casa Comune delle Diversità, spazio insieme di incontro e di separazione, ove ciascun gruppo ha potuto trovare uno spazio sicuro di elaborazione politica ed empowermentda condividere poi con l’associazione, sosteniamo il bisogno di estendere questo modello all’intera società, in modo da rafforzare la critica ai modelli identitari dominanti, ai processi di etichettamento ed autoetichettamento e decostruendoli anche con logica intersezionale. La comunità LGBTI+ ha molteplici sfaccettature ma come gli arcobaleni che dopo le tempeste si stagliano compatti con i loro colori nel cielo, così la nostra comunità, diversa ed uguale, deve marciare unita ed insieme nello stesso spazio di lotta sociale.

 

Persone migranti LGBTI+ ed universo multiculturale

 

 

L’esperienza portata avanti in questi anni nell’accoglienza ed incontro di persone migranti LGBT+ ha permesso all’associazione di sviluppare lentamente e sul campo le proprie competenze nell’accoglienza accoglienza umana della persona e dei bisogni di cui sono portatori le identità migranti . L’esperienza consolidata dello sportello di accoglienza “Migra Antinoo”, portata avanti con il contributo volontario di specialisti nella mediazione linguistico culturale ed avvocati esperti nell’area dell’immigrazione, ha permesso che questo divenisse punto di riferimento non solo per ragazzi e ragazze migranti soli e/o accolti in strutture di accoglienza del territorio provinciale e regionale, ma anche per operatori del settore, per associazioni ed enti che accolgono all’interno del sistema SPRAR o Centri di Accoglienza Straordinaria e che negli anni hanno richiesto il nostro aiuto per meglio comprendere le specificità e le esigenze delle persone migranti LGBTI+.

 

L’attività ad oggi si è concentrata nella direzione di accoglienza umana alla persona della presa in carico dei bisogni principalmente legali, in risposta alle grandi difficoltà incontrate dalle persone migranti LGBTI+ di ricevere assistenza dedicata e orientata agli specifici bisogni, che possa narrare i percorsi di vita e le difficoltà che hanno portato le persone a migrare ed affrontare un lungo e pericoloso viaggio per poter essere liberi di vivere la propria vita ed i propri affetti. Spesso l’assistenza legale infatti si limita ad una sterile narrazione di eventi, senza la minima attenzione ai percorsi di vita ed ai traumi subiti nelle comunità di origine ed una visione globale della persona nelle sue relazioni, bisogni e storia personale. Assistiamo ad una richiesta in aumento di tesseramento da parte di migranti LGBTI+ o presunti tali, inviati talvolta dai propri legali a cui ci si è affidati, come se la sola tessera Arcigay possa testimoniare un universo di vita e di identità personale. Intendiamo approfondire ed invertire questa dinamica depauperante del significato intrinseco all’orgoglio di esser parte di un’organizzazione come Arcigay, accogliendo le specificità personali in un’ottica ed approccio relazione e di comunità, piuttosto che di sola erogazione di un servizio di assistenza.

 

Intendiamo mutuare prassi metodologiche sperimentate in altri territori, e rafforzare il confronto avviato in Arcigay all’interno del percorso avviato dal progetto “MigraNet”, il programma nazionale di messa in rete degli sportelli per migranti e richiedenti asilo LGBTI promosso dall’associazione nazionale, e che ha permesso quest’anno di poter lavorare congiuntamente su obiettivi comuni, stimolando confronto e gruppi di lavoro tematici, con il fine di aggiornarsi e potenziare le prassi locali, formando nuovi volontari e coinvolgendo le persone migranti stesse nella vita associativa, stimolando la partecipazione attiva e lavorando per abbattere le barriere linguistiche esistenti. E’ proprio da questa esperienza nazionale che avvertiamo la necessità di creare uno spazio aperto e di confronto tra migranti LGBTI+ e comunità tutta, al fine di praticare prassi di inclusione sociale che esulino dal solo percorso di assistenza materiale e legale.

 

 

L’attuale situazione politica in continua evoluzione, con il mutato quadro normativo che porterà necessariamente a nuove esclusioni e marginalità, ci obbliga a ripartire dalla storia dei flussi migratori e dalle necessità e competenze di cui le persone sono portatrici. È migrante chi si sposta per lavoro, chi viaggia per scoprire ed esplorare, chi raggiunge paesi con welfare più accessibili, chi parte e chi arriva, chi attraversa i confini. È migrante anche chi è costretto a spostarsi perché sfruttato dalla tratta di esseri umani legata alla prostituzione, LGBTI e non.

 

Riemerge la necessità di un discorso e di una visione intersezionale, che preveda sia le discriminazioni sia le lotte. E’ necessario rendere direttamente partecipi le soggettività migranti nell’elaborazione della propria autodeterminazione e dei propri percorsi di vita, liberando spazi a narrazioni per un’elaborazione politica che emerga dalle stesse persone che la vivono in prima persona.

 

Non possiamo chiudere gli occhi davanti all’ondata di odio xeno-razzista legittimato dalle istituzioni, che vede episodi sempre più forti e folli verso le persone LGBTI+. Spesso chi desidera e agisce una forte emancipazione sposta la paura del diversoin cima alle azioni, dimenticandosi l’importanza delle differenze. Per questo è fondamentale portare avanti azioni e rivendicazioni anti-xenorazziste, che siano simboliche o politiche, quanto più ampie e partecipate all’interno dei movimenti di lotta e reti di sostegno sociale, per un’accoglienza diffusa e reale, contro qualsiasi ghetto o recinto in cui rinchiudere soggettività altre.

 

Per questo motivo, intendiamo consolidare attività che tendano a:

 

  • rafforzare reti di comunità solidali, avviando azioni di dialogo strutturato ed informazione e confronto con le comunità straniere, le istituzioni nel solco dei percorsi già avviati e le realtà di associazionismo locale;

 

  • Evolvere da servizio di di assistenza e di presa in carico degli specifici bisogni psicologici e legali verso un approccio di comunità vissuta ed autodeterminata dalle stesse persone migranti LGBTI+, per favorire l’incontro e lo scambio, la permeabilità culturale, il riconoscimento dell’umanità insita in ognuno di noi, lavorando per abbattere le barriere linguistiche, la piena partecipazione a tutte le attività associative;

 

  • rafforzare le prassi attive, sperimentando nuove convenzioni (anche a titolo oneroso, come già avviene dal 2014 per il supporto legale ai progetti di

 

accoglienza dell’Arci Mediterraneo Sociale   che siano di supporto agli enti

 

impegnati nell’accoglienza, proponendo attività di formazione ed aggiornamento professionale agli operatori sociali e legali;

 

  • Formazione di nuovi volontari e aggiornamento professionale;

 

  • Aprire un canale di diagolo con l’Ordine degli Avvocati e la Prefettura di

 

Napoli, per sensibilizzare le istituzioni preposte agli specifici bisogni di cui le persone migranti LGBTI+ sono portatrici;

 

  • Avviare il dialogo con le commissioni territoriali competenti per l’esame delle domande di protezione internazionale;

 

 

  • rafforzamento del percorso avviato con l’Associazione nazionale verso un approccio integrato e validamente riconosciuto da tutte le realtà locali di Arcigay e che porti quale priorità la lotta contro ogni forma di discriminazione xenofoba e razzista;

 

  • Costituzione di una rete con associazioni estere e localmente situate nei paesi di origine e dell’area euro mediterranea.

 

 

 

Comunicazione esterna

 

La comunicazione e la promozione del comitato Arcigay di Napoli sarà funzionale a proporre con crescente determinazione la centralità del ruolo culturale, sociale e politico nell’accezione apartitica del termine dell indirizzo e agire associativo nel proprio territorio di competenza, così come la promozione delle reti e realtà esterne istituzionali o meno, solidali e attive sulla promozione dei principi di inclusione e non discriminazione. Intendiamo fare un uso più consapevole e mirato della comunicazione in uscita, con particolare attenzione alla stampa ed al suo potenziale, ponendo più energie sul lavoro concreto che sulla sua rappresentazione.

 

In tutti i casi, immaginiamo una comunicazione delle attività e dei momenti di vita associativa che dovrà essere prioritariamente orientata:

 

  • sulla promozione strutturata delle attività e dei servizi offerti ai soci ed alla comunità, su più canali di comunicazione;

 

  • sull’implementazione di una gestione interna di filtro della comunicazione in entrata, per una migliore presa in carico delle domanda di supporto e segnalazioni;

 

  • sull’internazionalizzazione della comunicazione istituzionale dell’associazione ed abbattimento delle barriere per gruppi minoritari (es. adeguamento della comunicazione istituzionale per diversamente abili, per turisti ed utenti non parlanti italiano);

 

  • Sostegno alle campagne nazionali e regionali, implementazione di proprie campagne ad hoc su specifici temi di interesse locale;

 

  • Gestione dei social network, attraverso specifiche suite di social media management e centralizzazione della pubblicazione che sia più funzionale agli scopi statutari, realizzazione di calendari editoriali;

 

  • Forte attenzione alla Corporate Brand Image, attraverso la realizzazione di una chiara identità visuale, sia nelle attività di promozione che nella realizzazione di specifici servizi alla comunità.

 

 

 

 

Fund Raising e sostenibilità

 

 

Occorre pertanto attivare tutti i possibili canali per il reperimento dei fondi, nel rispetto del principio di autofinanziamento di ogni singolo progetto/attività per sostenere le attività correnti già attive e poterne programmare sempre di nuove.

 

Le attività e progetti non istituzionali dovrebbero essere scelti non solo in base alla sostenibilità tecnico-economica ma anche in base alla capacità di generare ritorni economici per l'associazione, utili a finanziare il suo efficace funzionamento. In quest'ottica risulta necessario organizzare, pianificare e programmare sulla base della relazione programmatica, le seguenti attività:

 

  • ricerca di sponsor corporate istituzionali;

 

  • ricerca di sponsor per singoli progetti e attività;

 

  • ricerca di sponsorizzazioni tecniche ( cancelleria, condoms, gadget, prodotti alimentari, hardware e software);

 

  • merchandising ( tshirt, adesivi, felpe, ) anche in partnership con altri soggetti (gruppi LGBTQI+ commerciali, personaggi celebri);

 

  • scouting e screening di bandi di gara, finanziamenti europei, nazionali, regionali anche per ricerca, innovazione, immobilizzazioni materiali e immateriali;

 

  • organizzazione di eventi a valore aggiunto;

 

  • ricerca di “donors” privati cittadini, fondazioni, gruppi LGBTQI*

 

  • ricerca di partnership e implementazioni convenzioni per l'associazione e gli associati con sistema cashback banche, assicurazioni, agenzie di viaggi, commercio);

 

  • Per il fundraising diventa fondamentale la scelta di progetti che abbiano il più rilevante impatto esterno tale da consentire il coinvolgimento di imprese, istituzioni, associazioni imprenditoriali, sindacali e di categoria, università e istituti scolastici, sistema sanitario, portando valore aggiunto sia in termini economici, sia in termini di immagine e sviluppo di relazioni (partnership, reti). Esempi: progetti di ricerca, progetto sul turismo LGBTQI+, corsi di formazione/master tipo diversity management, convegni e rassegne.

 

  • Più efficace, efficiente e organizzazione di eventi a carattere ricreativo, nonché di attività legate al progetto sul turismo LGBTQI*, approfondendo le possibilità di sostegno economico al comitato che tali attività possono generare, per riversare poi l’entrata economica nel sostegno di attività e servizi per la comunità ed il perseguimento dei fini statutari. A tal fine immaginiamo di lanciare uno studio di fattibilità tecnico-economica unitamente ad un'analisi costi benefici per il Comitato.

 

 

 

Turismo LGBTI+ e rapporti con governo locale e mercato

 

Il turismo si pone oggi come un altro dispositivo di riconoscimento della comunità LGBTI+. Il lavoro svolto da Arcigay Napoli in questi anni attraverso il progetto “Altri

 

 

Turismi” ha avuto come obiettivo quello di rendere Napoli e la città metropolitana una meta turistica rainbow-sensitive attraverso un impegno importante di risorse, progetti e servizi; interfacciandosi con molte delle realtà territoriali pubbliche e private al fine di realizzare una prassi visibile e attrattiva.

 

Gli obiettivi che intendiamo promuovere sono finalizzati a creare un turismo sociale e culturale come momento di incontro, di inclusione e di condivisione.

 

A diffondere attività artistiche, turistiche, culturali e sociali capaci di rispondere ad un diffuso bisogno di relazionalità.

 

A promuovere e diffondere buone prassi per un turismo sociale e culturale apertamente gay friendly.

 

Il progetto “Altri Turismi” va implementato a tutte una serie di attività Cultura, Arte, Natura, Ambiente, Trekking, Kayaking, Mare, Enogastronomia, Teatro, Cinema, Mostre, Concerti. Escursioni, Visite Guidate, Gite fuori porta, Viaggi sociali e Culturali, Picnic.

 

Sulla Piattaforma convenzioni Arcigay va rafforzata la rete di convenzioni, tra: Hotel, Ristoranti, luoghi di aggregazione, Bar, Discoteche, Saune, info point ecc.

 

Abbiamo in mente un vero e proprio Progetto per il Turismo LGBT a Napoli.

 

L’ obiettivo è Rendere Napoli una meta turistica internazionale LGBTI+.

 

Intendiamo realizzarlo attraverso alcuni strumenti di facile implementazione:

 

  1. Come già accennato sopra, adeguamento della rete di convenzioni, mediante adesione formale alla piattaforma nazionale:

 

  1. Delle convenzioni locali verrà realizzata una mappa georeferenziata sia cartacea che digitale nella quale saranno presenti tutte le attività gay e friendly. Sarà possibile acquistare degli spazi a pagamento sia sulla mappa cartacea che sulla versione digitale embeddata nel sito locale;

 

  1. Inserimento della città di Napoli su tutte le guide gay internazionali sia cartacee che digitali e supporto agli uffici tecnici della città metropolitana;

 

  1. Agli esercizi commerciali convenzionati sarà rilasciato un adesivo rainbow da affiggere fuori al locale, con un QR code che collegherà l’attività al circuito affiliato (riconoscibilità e sociabilità).

 

  1. Proposta di arredo urbano “rainbow-friendly” con specifico riferimento ad alcune aree della città di Napoli come Piazza Bellini.

 

Si comincerà in via sperimentale dal centro storico e poi si estenderà gradualmente al resto della città/regione.

 

 

I due starting point (info point) del centro storico, creando un percorso ideale di visita della città gay, saranno piazza bellini come luogo di ritrovo (con le convenzioni con i bar etc) e la sede arcigay napoli nei pressi del decumano che fungerà da HUB di raccordo e da infopoint, dove saranno presenti operatori turistici formati, gay friendly, e disponibili a parlare in almeno 5 lingue dell’unione europea oltre l’inglese.

 

Il riconoscimento da parte dell' amministrazione comunale della rilevanza strategica del comparto turistico per lo sviluppo economico della città di Napoli, unitamente alla sensibilità verso la comunità LGBTI+ rappresenta un’opportunità unica per cominciare ad impostare in partnership progetti con l'obiettivo prospettico di posizionare Napoli ed eventualmente altri slot ( sistemi locali di offerta turistica ) vicini ed interconnessi sul segmento di nicchia del turismo lgbt (omoturismo). L'opportunità va colta senza indugio in quanto può diventare un volano di sviluppo economico e sociale per la nostra città e per la comunità Igbt partonopea. Fondamentale dovrà essere una fase preliminare di studio/analisi di mercato che metta in evidenza il potenziale di Napoli di diventare un attrattore per il turista Igbt e pertanto di poter gareggiare con i numerosi competitors nazionali ed internazionali. Vanno in questa ottica mappati gli attrattori generali e sfecifici del territorio, volti ad evidenziare punti di forza e carenze e studiare best practice italiane ed estere in un' ottica di benchmarking. La fase di ricerca potrebbe essere aperta con un convegno/congresso sull' argomento con l'obiettivo di suscitare interesse da parte del tessuto produttivo LGBTI+ e non e dall' altro di acquisire conoscenza con i contributi di testimoni privilegiati e dei casi di successo. Occorre istituire un tavolo di lavoro con l' amministrazione comunale ed eventuali altri stakeholder per definire la strategia, i ruoli e le responsabilità e le fasi del macroprogetto che dovrà provvedere analisi di mercato/  studio  di fattibilità,  business  plan e  piano  di marketing territoriale. Nel breve periodo al livello locale il comitato dovrà attivare in collaborazione con imprenditori LGBTI+ e friendly tutte quelle azioni tese a valorizzare i fattori di attrazioni esistenti o a progettarne nuovi sulla base dell' impatto che possono avere in termini di presenze lgbt nella nostra città.

 

Nei periodi estivi, la segreteria del Comitato Arcigay di Napoli ha ricevuto numerosi contatti da turisti LGBTI+ che richiedevano informazioni sui luoghi di aggregazione e sulle attività dedicate presenti in città. In passato questo ci ha portato a produrre una serie di materiali accessibili anche in inglese (si pensi alla guida alla movida LGTBI+)

 

  • a fornire supporto in lingua inglese e francese e a distribuire numerose mappe prodotte dal comitato con l’indicazione dei luoghi di interesse. L’interesse dimostrato e accertato per il turismo LGBTI+ ci spinge ad andare oltre. Andranno siglati particolari protocolli d’intesa in primis con l’Assessorato al Turismo del Comune di

 

Napoli, al fine di garantire un servizio di accoglienza, supporto integrato e indirizzamento dei visitatori in linea con il sistema città tutto. Proponiamo alla realizzazione di guide, cercando ove possibile la sponsorizzazione di soggetti privati, e pensiamo soprattutto alle realtà aggregative già numerose e presenti sul territorio.

 

 

Questi strumenti di comunicazione dovranno mettere in connessione l’offerta ricreativa LGBTI+ con il resto delle attrattive presenti in città, immaginando la possibilità di lavorare di concerto con gli operatori del settore e gli enti istituzionali, promuovendo l’immagine di Napoli come meta strutturato per il turismo LGBTI+ internazionale. Immaginiamo di realizzare una mappatura (in parte già realizzata attraverso le numerose convenzioni stipulate) degli esercizi commerciali e strutture a vario titolo gay-oriented e friendly.

 

 

 

Progetti, università e ricerca scientifica.

 

I valori fondanti del movimento e dell’associazionismo LGBTI+ vanno fondati sul sapere. Una conoscenza più prossima alla realtà sociale rafforza e dà corpo alle opinioni, alle ideologie e alle discussioni fluide di cui spesso si compone la comunicazione e l’informazione della comunità omosessuale. Per questo la mozione insiste nell’alleanza con le organizzazioni e le piattaforme culturali e scientifiche locali, nazionali e sovranazionali; in tal senso va consolidato e rilanciato il dialogo con l’Università italiana quale centro di sapere per eccellenza e che resta ancora resistente agli studi di genere/LGBT*. L’obiettivo di medio termine è quello di confrontarsi con intellettuali, scienziati e ricercatori che si occupano di temi LGBTI+ e supportarli non solo nella ricerca empirica ma nella elaborazione di documenti, rapporti di ricerca, articoli, nonch in iniziative di dibattito pubblico. Ugualmente bisogna saldare il legame con ordini e società scientifiche: Giuristi, Psicologi, Medici, Sociologi, Pedagogisti ed esperti vari le cui competenze devono essere messe a servizio anche della nostra comunità. Altresì fondamentale il legame con le Università per la partecipazione ad iniziative progettuali sostenute economicamente e momenti di formazione seminariale per l’aggiornamento continuo sulle questioni LGBTI+.

 

 

 

Supporto Giuridico: diritti e comunità

 

La nostra mozione ha come stella cometa il diritto all’autodeterminazione, i nostri punti fermi di concreta rivendicazione politica e normativa sono:

 

  • La piena eguaglianza e parità di diritti con il matrimonio egualitario, l’accesso all’adozione e il pieno riconoscimento della genitorialità omosessuale.

 

  • Le persone trans devono poter scegliere liberamente e autonomamente il proprio percorso di transizione, l’iter legale deve essere quindi semplificato al massimo e senza oneri.

 

  • La lotta alla discriminazione delle persone LGBT+ può essere conseguito grazie ad una buona ed efficace legge contro l’omo-bi-transfobia, ma anche con azioni positive.

 

 

Il settore giuridico, lo sportello legale dell’Arcigay Napoli, ha lo scopo di difendere, tutelare e promuovere i diritti delle persone LGBT+.

 

In questa ottica devono essere anteposti sempre gli interessi dei componenti la comunità, le persone e i loro bisogni reali. E lo si fa non anteponendo sempre e in ogni caso il clamore mediatico, ma il reale interesse di chi chiede assistenza legale, protezione e tutela alla nostra associazione. Il che è possibile, mediante un approccio lungimirante, organizzato, competente, che oltre all’assistenza legale tecnica preveda anche un percorso di “benessere”, di inserimento sereno della persona nel contesto familiare, sociale, lavorativo, secondo i suoi reali bisogni.

 

Non basta la buona volontà dei singoli, o interventi spot, bisogna avere la capacità di dare risposte strutturate, concrete e durature, operiamo per il benessere delle persone, non possiamo prescindere dagli effetti nel tempo dei nostri interventi, è necessario dotarsi di strumenti e reti. Pertanto, oltre all’assistenza legale, oltre la denuncia pubblica (che ha senso se produce effetti positivi sulla persona e la comunità) , bisogna garantire, in base ai bisogni di chi si rivolge a noi: assistenza psicologica gratuita, collaborazione permanente con i servizi sociali, un rapporto stabile/organizzato con le strutture di accoglienza e cohousing mediante protocolli d’intesa.

 

Interventi articolati che hanno bisogno di fondi vincolati al benessere dei nostri assistiti , che possono essere reperiti sia con una progettualità specifica , sia con campagne di fundraisingpermanenti.

 

In questi anni molto è stato fatto sul piano dell’assistenza legale, abbiamo una  rete di avvocati capaci e preparati. Ciò che è emerso è che la domanda di assistenza e difesa legale è sempre maggiore, di pari passo ad una comunità LGBT+ che cresce in numeri, visibilità, diritti, coscienza e partecipazione.

 

La nuova frontiera da esplorare, il muro della marginalità da abbattere è intercettare la richiesta di aiuto dei soggetti LGBT+ invisibili: i minori ostaggio di famiglie omo-transfobiche, di chi ha problematiche complesse, chi vive l’esclusione/ la marginalità sociale per fattori economici, culturali e condizione personale e non ha neanche strumenti per far sentire la propria richiesta di aiuto. La soluzione possibile

 

  • promuovere azioni di educativa di strada, fare rete con le associazioni di avvocati e i soggetti del terzo settore che operano negli ambiti specifici della marginalità sopra elencati.

 

Costruire una comunità LGBT+, essere attori e portatori delle istanze della comunità e quindi di diritti, significa lavorare insieme alle altre associazioni LGBT+ che operano in ambito locale e regionale. Le richiesta di una legge regionale contro l’omo-transfobia, le richieste alle istituzioni e alla politica di azioni positive per bisogni della comunità possono essere efficaci solo se sono il frutto di una strategia condivisa per contenuti e metodi di rivendicazione. Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontani.

 

PRIDE!

 

 

Il comitato dispone ormai di una consolidata esperienza più che decennale nell’organizzazione della più importante manifestazione per la visibilità e l’orgoglio delle persone LGBTI+. Assodato che ormai il Mediterranean Pride of Naples viene considerato un appuntamento fisso in città, nonché organizzativamente autosufficiente, in qualità di capoluogo di regione ci impegniamo a supportare il Pride regionale nelle realtà che più necessitano di una “cura arcobaleno” e ci impegniamo a coordinarci con le azioni nazionali intraprese per mettere a sistema tutti i pride locali nella cornice di Onda Pride, insieme a tutte le organizzazioni locali così come da prassi consolidata.

 

 

 

CANDIDATURE COLLEGATE ALLA PROPOSTA DI DOCUMENTO ALLE SOCIE E SOCI:

 

 

Presidente: Marco Marocco

 

Vice-Presidente: Antonio Auriemma

 

Tesoriere: Luca Martone

 

Consiglieri: Carmine Urciuoli (Scuola e Intergenerazionalità) - Luigi Giove (Turismoe Aggregazione Culturale) - Andrea Esposito (Sportello Migra_Antinoo e intercultura) - Fabrizio Sorbara (Amministrazione, Fund Raising e Social Media) - Raffaele Junior Aliberti (Salute e lotta allo stigma HIV+) - Michele Adriano Brunaccini (Identità Visiva)

 

 

Firme a sostegno:

 

 

 

Nome

Cognome

Numero Tessera

 

 

 

 

1

Marco

Marocco

41302674

 

 

 

 

2

Antonio

Auriemma

41714074

 

 

 

 

3

Luca

Martone

41533501

 

 

 

 

4

Fabio

Ragosta

41755547

 

 

 

 

5

Fabio

Corbisiero

41533665

 

 

 

 

6

Carmine

Urciuoli

41755665

 

 

 

 

7

Fabrizio

Sorbara

41714647

 

 

 

 

8

Michele Adriano

Brunaccini

41714710

 

 

 

 

 

9

Salvatore

Simioli

41714083

 

 

 

 

10

Raffaele Junior

Aliberti

41755356

 

 

 

 

11

Antonio

D’Angelo

41755592

 

 

 

 

12

Maurizio

Riccio

41714638

 

 

 

 

13

Alfredo

Sorbara

40848738

 

 

 

 

14

Luigi

Giove

41533429

 

 

 

 

15

Andrea

Esposito

41518301

 

 

 

 

16

Simone

Manfrellotti

41755147

 

 

 

 

17

Giuliano

Brunaccini

41755983

 

 

 

 

18

Nicola

Piedimonte

41755165

 

 

 

 

19

Valter

Catalano

12232456

 

 

 

 

20

Nadia

Scafaro

41714956

 

 

 

 

21

Matteo

Gabriele

41301538

 

 

 

 

22

Gaetano

Agliata

41755138

 

 

 

 

23

Pasquale

Violetti

228071

 

 

 

 

24

Giulio

Macrì

41755992

 

 

 

 

25

Angela

Visconti

41714274

 

 

 

 

26

Rita

Pagano

40848710

 

 

 

 

27

Antonio

D’Anania

41714665

 

 

 

 

28

Lucrezia

Longobardi

41533992

 

 

 

 

29

Marcaurelio

Sorbara

40848729

 

 

 

 

30

Emiliano

Abate

41714238

 

 

 

 

31

Angela

Visconti

41714274

 

 

 

 

32

Ivano

Falciatori

11905629

 

 

 

 

33

Antonio

Brunaccini

41714329

 

 

 

 

34

Anna

Schettini

41533983

 

 

 

 

35

Icilio

Martire

41755583

 

 

 

 

36

Anna

Esposito

41820829

 

 

 

 

 

37

Mariagrazia

Mariani

41261410

 

 

 

 

38

Benedetta

Marocco

41714283

 

 

 

 

39

Giuseppe

Auriemma

41820838

 

 

 

 

40

Annamaria

Martire

41714310

 

 

 

 

41

Maria Beatrice

Cirà

41820801

 

 

 

 

42

Vincenzo

Brunaccini

41755601

 

 

 

 

43

Domenico

Libretti

41820792

 

 

 

 

44

Michele

De Luca Cicale

41714174

 

 

 

 

45

Emanuela

Trisolini

41755110

 

 

 

 

46

Alessia

Barbato

41714256

 

 

 

 

47

Lucrezia

Alberti

41755656

 

 

 

 

48

Raffaela

Paudice

41755610

 

 

 

 

49

Volodymyr

Polak

41755274

 

 

 

 

50

Serena

Orano

41714729

 

 

 

 

 

f t g