NUOVO TEATRO SANITA'
Piazzetta San Vincenzo - Rione Sanità
8 marzo ore 21.00
ALDA MERINI – I BEATI ANNI DELL’INNOCENZA
scritto e diretto da Antonio Lovascio
Con Isabella Carloni
Scenografia dipinta dal maestro Bruno D’Arcevia
Premio nazionale di drammaturgia “La riviera dei Monologhi”
Alda Merini. I Beati Anni dell’Innocenza nasce da un incontro/intervista che Alda Merini ha concesso ad Antonio Lovascio. Da questa suggestiva esperienza Lovascio ripercorre drammaturgicamente la vita della poetessa partendo dalla dicotomia che ne caratterizzava la personalità. La Merini era capace di creare versi poetici durante una banale conversazione e poco dopo di lamentarsi riguardo alle futili questioni condominiali, come una qualsiasi persona di una certa età. Ciò che emerge dal testo teatrale è proprio la dualità fra il genio e la persona, l’alto e il basso, il tangibile e l’intangibile, l’apollineo e il dionisiaco.
Isabella Carloni restituisce il gesto, l’ironia, l’arguzia, il disincanto e l’incanto di una donna piena di passioni e di fede, capace di trasfigurare anche le peggiori disgrazie e i più grandi dolori in esperienze di grazia e di crescita esistenziale.
Il pittore e artista marchigiano Bruno d’Arcevia firma, con le sue croci e i suoi centauri, le due grandi tele che delineano la scenografia dello spettacolo, creando lo spazio reale e simbolico in cui la figura si muove.
LE DONNE PAGANO SOLO 5 EURO
Lo spettacolo “I Beati Anni dell’Innocenza” nasce da un incontro/intervista che Alda Merini ha concesso ad Antonio Lovascio. Da questa suggestiva esperienza Lovascio ripercorre drammaturgicamente la vita della poetessa partendo dalla dicotomia che ne caratterizzava la personalità. La narrazione procede per visioni, epifanie, ricordi nostalgici. Attraverso tecniche di ripetizione, improvvisi cambi di percorso e rovesciamenti la frammentazione gioca sia sul piano del significato che su quello del significante. Infatti la Merini era capace di creare versi poetici durante una banale conversazione e poco dopo di lamentarsi riguardo alle futili questioni condominiali. Ciò che emerge dal testo teatrale è proprio questa dualità: il genio e la persona, l’alto e il basso, il tangibile e l’intangibile, l’apollineo e il dionisiaco. L’opera della Merini è vasta e complessa, attraversa il mito, la religione, l’erotismo e soprattutto l’amore. Non a caso era definita la poetessa dell’amore.
prenotazione obbligatoria al 3396666426