Sul Palco allestito per il 1 maggio a Piazza Dante si è parlato anche di Pride e diritti lgbt. Infatti, all'interno dell'intervento degli Scrittori Terroni Uniti, il delegato cultura di Arcigay, Claudio Finelli, accompagnato dalle percussioni di Ciccio Merolla, ha letto il testo che segue:
Il prossimo 24 giugno a Napoli ci sarà il PRIDE. So bene cosa stanno pensando molti di voi, stanno pensando che nel 2017 le cose sono cambiate e che il PRIDE è solo una carnevalata estiva. Qualcuno, probabilmente, pensa che sia una manifestazione eccessiva, plateale, addirittura controproducente.
Io invece sono fiero di dichiarare da omosessuale che a noi, questa carnevalata, piace. Piace proprio perché eccessiva, teatrale, visibile. Piace perché la vedranno in tanti, la vedrà il mio vicino di casa, che è giovanissimo e pensa che essersi preso una cotta per Alfredo sia una tragedia, una tragedia che lo condanna ad una vita di solitudine. Piace perché questa carnevalata la vedrà la madre del mio vicino di casa, che non sa ancora che il figlio si è preso una cotta per Alfredo e presto dovrà imparare ad essere la madre di un adolescente omosessuale che, come tutti gli adolescenti, avrà bisogno di un abbraccio speciale dopo la prima delusione d’amore. Piace perché questa carnevalata la vedrà Alfredo che, un po’ stupito, conterà quanti siamo e penserà che siamo belli e colorati e sarà felice di essere l’amico o l’amante del mio vicino di casa e lo proteggerà, come amico o come amante, nei momenti di smarrimento tenendogli la mano, stretta, mentre con l’altra lo porterà a sè, dicendo al mondo E’ il mio amico o E’ il mio amante con la stessa intensità. Piace perché il mio vicino di casa adesso ha 15 anni e quando tornerà dalle vacanze dirà ai compagni che d’estate si è innamorato di una “persona”, ma avrà vergogna di dire che si chiama Alfredo, mentre il suo vicino di banco avrà amato una Chiara, una Laura, una Teresa e sarà fiero di ripeterlo a tutti. Piace, perché anche la prof Vutignano, la prof di matematica del mio vicino di casa dice ai colleghi e agli alunni di essere single e di dividere con una cugina il bilocale alla Sanità, mentre avrebbe una voglia pazza di urlare a tutta la scuola che i suoi cugini vivono a Trieste e Francesca è la sua compagna di vita da 6 anni. Piace perché i colleghi eterosessuali della prof Vutignano fanno il proprio Pride continuamente, in ogni istante della giornata, quando le raccontano della gita domenicale con la moglie e i figli o della scopata selvaggia con l’amante di turno e la prof. Vutignano, mentre li ascolta fingendo attenzione, sente qualcosa che le rugge dentro e capisce che non ce la fa più e non vuole nascondersi per sempre. Il corteo del Pride passerà anche sotto casa della prof. Vutignano e di Francesca e forse per la prima volta, trascinate dalla folla arcobaleno, si abbracceranno e si mischieranno alla folla, probabilmente incontreranno Alfredo con il mio vicino di casa e sua madre e in quella folla troveranno il coraggio di togliersi la vergogna dal volto e si baceranno, finalmente libere, all’aria aperta, sotto il cielo azzurro della mia città.
OGGI 1 maggio chiediamo lavoro lavoro lavoro per tutte le nostre amiche transessuali!
E diciamo Stop Omotransfobia in Cecenia, in Iran, in Arabia Saudita, in Russia, in Cina, in Medio Oriente e ovunque i diritti Lgbt siano calpestati!