Sinossi di La notte di Mezzagosto di Vincenzo Galluzzo.

SICILIA ORIENTALE

L’eco di un campanile annuncia il mezzogiorno. E’ una bellissima giornata e la luce irradia ogni cosa. D’improvviso il sole si spegne e in quello stesso istante si sente un grido soffocato. Tornato il chiarore, un raggio di sole colpisce un nudo adolescenziale, senza lasciar capire se si tratti di un corpo maschile o femminile. Subito dopo, le sagome di quattro uomini si allontanano dal corpo; una di queste parla: “È fatta, adesso sarà celestiale, ha solo bisogno di riposo”. Contemporaneamente si ode in sottofondo un pianto.

SICILIA 1880

Alle falde dell’Etna il manicomio di Scornabecco è tutto al buio. Durante la notte si scatena un violento temporale, preludio di un alluvione devastante. I matti, stipati in uno stanzone, guardano la pioggia alle finestre mentre i loro visi inespressivi, sono colpiti dalla luce violenta dei lampi. Approfittando della situazione, un ragazzo corre col cuore in gola verso il cancello del manicomio e fugge a gambe levate, eludendo le guardie, alle prese con i topi che infestano la garitta.

MANNARINO DI SICILIA DIECI ANNI DOPO

Il piccolo teatro di Mannarino è gremito. L’applauso finale, rivolto al soprano Angelica Conti, protagonista de LA TRAVIATA, è coperto da un tuono fragoroso. Comincia a piovere e la gente prende a sfollare.  Alcune persone si dirigono a palazzo Ares, la residenza del principe Filippo Corsini, per partecipare a una festa organizzata in onore della cantante, di suo marito Ludovico, impresario, e dell’intera compagnia. Per il principe Filippo Corsini il ricevimento è anche l’occasione attraverso cui vuol dare una notizia che gli sta molto a cuore: suo nipote, il conte Federico Castaldi, rampollo di sua figlia Matilde, sposerà Marianna Sinibaldi, erede unica delle immense fortune dei genitori, i  marchesi Andrea e Lavinia Sinibaldi.  

 

La vita di Angelica a Mannarino si complica: Ludovico si ammala e muore inaspettatamente. Federico pensa che finalmente potrà farsi strada nel suo cuore ma la vedovanza induce Angelica a chiudersi ancora di più. Troppi sono i ricordi che la legano a Ludovico. Infinita la riconoscenza nei suoi riguardi. Tradire la sua memoria sarebbe come ucciderlo una seconda volta.

Trascorso del tempo, Federico, con la complicità di Cécile, una sera incontra Angelica. I due si dirigono verso le carrucole. Si calano di sotto. Federico si arma di coraggio ma viene fermato da Angelica la quale dice che non può cedere a quella passione e non soltanto per la recente morte del marito. Il loro è un amore impossibile. Lui ha bisogno di una brava moglie, di una buona madre, ciò che non potrà mai essere lei. Inoltre partirà non appena l’acqua si sarà ritirata. Federico non vuol sapere ragioni. Si denuda e prende a spogliare anche lei che cerca di resistere. Adesso sono nudi, uno di fronte all’altro. Stanno per stringersi quando improvvisamente un fulmine squarcia la notte. Federico rimane muto. Indietreggia, barcolla. Quasi sviene.  Un lungo interminabile, infinito attimo. La verità è cruda ma non servirà a lasciarlo desistere. I due fanno l’amore. Tutto il creato li benedice. La luna, le stelle, il Cielo. Gli dei, le ninfe, gli angeli. I santi, i martiri. I satiri i folletti. Le fate, le streghe. I maghi e i veggenti. I pianeti , le galassie. Lo stesso mare di Mannarino. Questa è la sensazione che i due hanno durante l’amplesso. All’amore non si può dire di no. Come alla morte. Finalmente i due sono felici, pronti ad affrontare la vita, vivere il loro amore alla luce del sole e correre insieme verso la felicità ma... Passeranno i giorni, i mesi, gli anni... alla fine Mannarino sarà inghiottito dal suo stesso mare. Come se mai fosse esistito.

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