Femminielli protagonisti "dimenticati" delle quattro giornate.
Testimonianza di Antonio Amoretti
30-01-15
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“a proposito alle quattro giornate parteciparono pure gli omosessuali, vorrei chiarire, io mi ricordo che c’era a via San Giovanniello, piazza Carlo III, dove c’è la caserma della stradale, di fronte, in un vicolo, c’era un terraneo, come questo, dove si riunivano i femminielli, era proprio un punto di ritrovo, e questi qua hanno partecipato alle quattro giornate, con le barricate che si sono fatte pure a pizza Carlo III, a Via Foria, io stavo la, io non ho combattuto al Vomero, ho combattuto la. Sono uno, forse l’ultimo rimasto che ha combattuto con Maddalena Cerasuolo al Museo. Ora gli omosessuali erano pure loro sulle barricate. Barricate che con questa nostra insurrezione è servita per esempio, come ho detto pure pochi giorni fa, a salvare dalla deportazione la comunità ebraica di Napoli” (Antonio Amoretti, sede Arcigay Napoli, 30.01.15).
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Venerdì 30 gennaio, alle ore 18:00, presso la "Casa Comune delle Diversità"in vico San Geronimo 17, Napoli, il Gruppo Giovani del Comitato Arcigay Antinoo di Napoli e il Circolo Arcilesbica Napoli "Le Maree", con il supporto dell'A.N.P.I. e dell'Associazione Culturale Maddalena Cerasuolo, per la ricorrenza della giornata del 27 gennaio, Giorno della Memoria, organizzano una importante occasione di confronto/ricordo sull'Olocausto e sugli orrori, da non dimenticare mai, del nazifascismo.
Questa tragedia ha riempito pagine e pagine dei libri di storia. Tuttavia, alcune parti di essa sono
cadute nel silenzio, dimenticate per decenni. Tra queste quello che in tempi recenti è stato definito
l’“Omocausto”: la persecuzione e lo sterminio di migliaia di omosessuali, uomini e donne. Ritenuti
un pericolo per la società e per la “purezza della razza”, gli omosessuali tedeschi, e successivamente
anche quelli dei paesi invasi dalla Germania, si ritrovarono travolti dalla folle selezione razziale,
dapprima ricercati e braccati, e in seguito aggrediti, perseguitati e sterminati.
La tragedia della Shoah ha riempito pagine e pagine dei libri di storia. Tuttavia, alcune parti di essa sono cadute nel silenzio, dimenticate per decenni. Tra queste quello che in tempi recenti è stato definito l’“Omocausto”: la persecuzione e lo sterminio di migliaia di omosessuali, uomini e donne. Ritenuti un pericolo per la società e per la “purezza della razza”, gli omosessuali tedeschi, e successivamente anche quelli dei paesi invasi dalla Germania, si ritrovarono travolti dalla folle selezione razziale,dapprima ricercati e braccati, e in seguito aggrediti, perseguitati e sterminati.
Con noi, oltra al presidente dell'ANPI di Napoli, Antonio Amoretti, ed ai presidenti di Arcigay ed Arcilesbica Napoli, ci sarà Gennaro Morgese, figlio di Maddalena Cerasuolo, eroina delle "Quattro giornate di Napoli". Il ricordo di Maddalena Cerasuolo, ci restituirà un importante spunto per un confronto su quel "protagonismo femminile" che la storia, troppo spesso scritta da uomini, bianchi eterosessuali, volutamente dimentica.
In un momento, quindi, di costruzione di un futuro, ancora incerto per il nostro Paese e per tutto il vecchio continente, dove i rigurgiti violenti dei fascismi sono sempre dietro l'angolo, è necessario rilanciare una Cultura del ricordo, come strumento indispensabile, soprattutto per i giovani, per poter immaginare un futuro libero e felice.