spettacolo teatrale di Fortunato Calvino.
Rosaria ha due figli: un maschio, che è riuscito a trovare un lavoro al nord e si è allontanato dal quartiere, e una femmina, Anna, che le dà una mano nella lavanderia. Anna è il cruccio di sua madre perché frequenta il figlio di un malavitoso.
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Il marito di Rosaria lavorava all’Ilva di Bagnoli. Messo in prepensionamento l’uomo si è trovato senza lavoro. Depresso per il suo stato di disoccupato e profondamente umiliato, viene colpito da un’ischemia celebrale che lo costringe su una sedia a rotella.
Rosaria allora deve darsi da fare per portare avanti la famiglia. La lavanderia va bene, i clienti sono tanti e tra questi ci sono anche i camorristi del quartiere che non pagano da anni. Lei annota tutto sperando che un giorno si decidano a saldare il conto.
Intanto Don Ciro, il boss della zona, si è innamorato di lei e le rivela senza remore le sue intenzioni. Ma Rosaria non gradisce le sue avance. L’uomo sposato e con figli, non accetta di essere rifiutato mentre tutto il quartiere lo ossequia. Don Ciro diventa sempre più insistente e un giorno, esasperato dal rifiuto della donna, tenta di farle violenza sotto gli occhi impotenti del marito.
Rosa decide allora di chiudere il negozio e cambiare città. Per trovare i soldi necessari la donna invita tutti i clienti a saldare i conti pendenti e manda a dire a Don Ciro, attraverso i suoi guagliùni, di fare altrettanto.
Lontana la Città è in scena dal 23 al 27 aprile 2008 al Nuovo Teatro Nuovo, Sala Assoli.
Con: Roberta Serrano, Loredana Simioli, Massimiliano Rossi, Gioia Miale
Musiche originali: Paolo Coletta
Scene: Paolo Foti
Realizzazione: Clelio Alfinito
Costumi: Annamaria Morelli
Regia: Fortunato Calvino