Comunicato Stampa ARCIGAY
1 dicembre 2008
ARCIGAY: VATICANO VUOLE MANTENERE LA PENA DI MORTE
PER GAY E LESBICHE
Sulla presa di posizione contro la depenalizzazione universale dell’omosessualità
Grazie allo status particolare di cui gode il medioevale stato Vaticano presso le Nazioni Unite, la lobby clericale preme su tutti gli stati affinché non siano di volta in volta riconosciuti diritti civili e di libertà, alleandosi con i regimi dittatoriali, di ogni colore, compresi quelli islamici.
La richiesta di depenalizzazione, che è stata sottoscritta anche dal nostro governo, vuole cancellare la vergogna per cui in ben 91 paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l’esecuzione capitale (10 paesi islamici) contro le persone omosessuali.
È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi, la chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari.
La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che non riconoscono le unioni gay sarebbero messi all’indice, non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali.
Arcigay, insieme alle altre associazioni lgbt italiane, valuterà nelle prossime ore come reagire a questo inedito ed inaudito attacco della gerarchia reazionaria cattolica.
Aurelio Mancuso, Presidente Nazionale Arcigay