Roma, 3 feb. - "Come padre, mi avrebbe sicuramente dato fastidio avere un figlio, o una figlia, che non appartiene al suo sesso. Pero' bisogna fare i conti con la natura, e la natura, a volte, gioca strani scherzi. Quindi, se uno - o una - si interroga a fondo, e ha voglia di guarire da questa 'imperfezione', fa bene. Se non ha voglia, o non puo', perche' la natura lo ha costruito cosi', che cosa puoi dire? Ma, grazie a Dio, non ho mai avuto questi problemi. E mi dispiace tanto per chi li ha". A parlare cosi', interpellato da 'Vanity Fair' sulle polemiche seguite alle anticipazioni sul brano 'Luca era GAY' che Povia cantera' a Sanremo, e' Albano Carrisi, anche lui in gara al Festival con 'L'amore e' sempre amore'.



'Vanity Fair' lo ha intervistato in Spagna, il Paese dove i GAY possono sposarsi: "Il mondo e' cambiato. A noi 'normali' certe cose possono sembrare strane, ma a quelli che le vivono, ovviamente, no.

Sono cattolico praticante e agli omosessuali dico solo questo: non sono per i ghetti, ma non fate tutto questo cancan, vivete le vostre cose in privato. Non mi vanno giu' i GAY pride, quelli che sfilano mascherati... A uno vaccinato come me possono far ridere, purtroppo, ma se li vedesse mia figlia piccola mi darebbe fastidio. Mi sembra l'esposizione di Sodoma e Gomorra", afferma il cantante che parla infine anche del suo sogno nel cassetto: "Voglio fare un trio con Ranieri e Morandi. Massimo e' d'accordo, Gianni deve pensarci perche' dice che noi due abbiamo voci troppo potenti per lui. Gli ho risposto che siamo tutti figli del proletariato, e abbiamo tanto da cantare e raccontare. Lo aspetto", conclude.
f t g