Sindrome di Saturno:
La mostra fotografica intitolata "Sindrome di Saturno" presenta 24 immagini
colme di malinconia, irrequietezza e disagio. Fotografie che presentano un
sottile male che è la sindrome di Saturno, ossia la malinconia.Si parte
dalla prima foto che ritrae un letto sfatto di un addio a foto di scenari
uggiosi, ombre umane che corrono per raggiungere i posti di lavoro o i
propri impegni quotidiani con fare isterico. Viene rappresentata
l'inquietudine della malinconia in oggetti, paesaggi, persone.
Un turbinio di immagini desolanti, tristi ed autunnali ma vere nel loro
essere malinconicamente vive e reali.
Santità metropolitane:
L'idea di questa mostra fotografica è nata in maniera quasi fortuita.
Compiuti 33 anni, ho passato un periodo difficile in cui mi sembrava che
tutto mi andasse storto e che il mondo intero mi voltasse le spalle.
Mi sono sentito messo in croce e da questo malessere è nata la foto della
mia crocifissione.
Credevo in una foto isolata, fatta per immortalare quel periodo cupo della
mia esistenza ma poi un giorno sono andato a trovare una mia vecchia zia che
non vedevo da tempo, aprendo un cassetto mi sono capitati davanti agli occhi
le immaginette dei santini; è stato come un tuffo nel passato della mia
infanzia e mi è balenata l'idea di riprodurre fotograficamente tali immagini
rivisitandole in chiave moderna.
La matrice comune, tuttavia, delle immagini riprodotte è la rivisitazione
moderna della vita dei santi e del loro martirio colti in un contesto di
quotidianità e di problematiche attuali. Per esempio la madonna è ripresa
fuori ad un balcone di un quartiere popolare di Napoli con strade piene di
automobili; la pietà è rappresentata nella cucina della casa (perché tanti
drammi familiari si consumano tra le pareti domestiche); la lettera di
licenziamento di questo santo che non esiste: San Precario, in preda alla
sua disperazione.
Certo, i santi veri hanno subito dei martiri violenti e dolorosi che ho
rappresentato nei miei scatti, ma la mia interpretazione moderna si apre
sulle nuove violenze quotidiane che subiamo noi tutti, soprattutto a livello
psicologico, pur non essendo santi. comments
La mostra fotografica intitolata "Sindrome di Saturno" presenta 24 immagini
colme di malinconia, irrequietezza e disagio. Fotografie che presentano un
sottile male che è la sindrome di Saturno, ossia la malinconia.Si parte
dalla prima foto che ritrae un letto sfatto di un addio a foto di scenari
uggiosi, ombre umane che corrono per raggiungere i posti di lavoro o i
propri impegni quotidiani con fare isterico. Viene rappresentata
l'inquietudine della malinconia in oggetti, paesaggi, persone.
Un turbinio di immagini desolanti, tristi ed autunnali ma vere nel loro
essere malinconicamente vive e reali.
Santità metropolitane:
L'idea di questa mostra fotografica è nata in maniera quasi fortuita.
Compiuti 33 anni, ho passato un periodo difficile in cui mi sembrava che
tutto mi andasse storto e che il mondo intero mi voltasse le spalle.
Mi sono sentito messo in croce e da questo malessere è nata la foto della
mia crocifissione.
Credevo in una foto isolata, fatta per immortalare quel periodo cupo della
mia esistenza ma poi un giorno sono andato a trovare una mia vecchia zia che
non vedevo da tempo, aprendo un cassetto mi sono capitati davanti agli occhi
le immaginette dei santini; è stato come un tuffo nel passato della mia
infanzia e mi è balenata l'idea di riprodurre fotograficamente tali immagini
rivisitandole in chiave moderna.
La matrice comune, tuttavia, delle immagini riprodotte è la rivisitazione
moderna della vita dei santi e del loro martirio colti in un contesto di
quotidianità e di problematiche attuali. Per esempio la madonna è ripresa
fuori ad un balcone di un quartiere popolare di Napoli con strade piene di
automobili; la pietà è rappresentata nella cucina della casa (perché tanti
drammi familiari si consumano tra le pareti domestiche); la lettera di
licenziamento di questo santo che non esiste: San Precario, in preda alla
sua disperazione.
Certo, i santi veri hanno subito dei martiri violenti e dolorosi che ho
rappresentato nei miei scatti, ma la mia interpretazione moderna si apre
sulle nuove violenze quotidiane che subiamo noi tutti, soprattutto a livello
psicologico, pur non essendo santi.