Gravissime le parole di Carlo Principe, presidente del Centro di Aiuto alla Vita, che in una nota pubblicata dalla Gazzetta di Benevento, afferma che i rapporti omosessuali violerebbero la legge naturale e sarebbero segno di un disordine soggettivo.
Gravissime perché rappresentano un’esplicita induzione allo stigma e alla discriminazione delle persone omosessuali e transessuali.
Gravissime perché fondate su cardini speculativi assolutamente privi di alcun presupposto scientifico. Infatti, al contrario di quanto afferma Carlo Principe, è scientificamente dimostrato che la natura non esclude affatto comportamenti omosessuali ed omoaffetivi, tutte le specie viventi, da quelle invertebrate ai mammiferi, presentano "in natura" comportamenti omosessuali.
E certamente la natura non è né buona né cattiva. E’ natura e basta.
D’altronde, in passato si è ritenuto che anche i mancini fossero da correggere, da guarire perché "innaturali".
Qualcuno ci prova ancora con gli omosessuali. Si evoca il contra naturam per avallare l’idea che si tratti di una malattia.
Invece, dal 1973 l’omosessualità è stata depennata dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. L’omosessualità non è una malattia, non è una deviazione, non è una patologia. Lo dicono gli scienziati.
L’omosessualità è una variante del comportamento sessuale. Ed è assolutamente inutile indagare le "ragioni" dell’omosessualità o provare a capire perché si può essere attratti da persone del proprio stesso sesso.
Omosessuali non si nasce né si diventa, omosessuali si è.
D’altronde, l’omosessualità non è una malattia, dunque è inammissibile cercare la causa dell’omosessualità. Anche queste sono conclusioni ormai ben chiare agli scienziati di tutto il mondo (già dal 1965! Judd Marmor, Sexual Inversion: The multiple roots of homosexuality).
Inoltre, è d’uopo rammentare che le teorie riparative, che sono alla base della cosiddetta terapia per "convertire i gay all’eterosessualità", a cui fa riferimento Carlo Principe, non sono affatto accettate dalla comunità scientifica internazionale, la quale, al contrario, ha sempre sostenuto che proprio queste teorie spingono a commettere gesti di violenza omofobica, dacché perpetrano un pregiudizio negativo sull'omosessualità.
Perfino Exodus International, grande organizzazione che offriva la "terapia riparativa", ha chiuso i battenti circa un anno fa e il suo presidente Alan Chambers ha chiesto scusa a tutte le persone vessate inutilmente dalle pratiche applicate per decenni al fine di "convertire" gli omosessuali.
Del resto, anche l’Associazione Italiana Psichiatri e Psicologi Cattolici ha riconosciuto, senza indugio, che l’omosessualità non è una patologia e che le cosiddette terapie riparative sono prive di qualsiasi valore scientifico.
Ovviamente, Carlo Principe, ignorando quanto sopra, parla di "disordine oggettivo" perché il concetto di disordine richiama alla mente il concetto di "malattia", di "illegalità", di "caos" e così dimentica anche il fatto che i concetti di ordine e disordine non sono affatto concetti "oggettivi", ma concetti "soggettivi", proprio perché la natura è neutra e vive da sé e questo ce lo insegna il relativismo già nel secondo Novecento.
Insomma, Carlo Principe, sostiene che siano le associazioni lgbt che ingannano le persone, mentre ad una disamina accurata delle circostanze, sembra esattamente il contrario.
Ed ammesso che Carlo Principe sostenga quel che sostiene in buona fede, resta il fatto che le sue affermazioni sono tanto dogmatiche quanto prive di alcun sostegno scientifico e, dunque, ingannevoli e manipolatorie.
Infine, il presidente di un’associazione che si chiama Centro di Aiuto alla Vita, piuttosto che discettare sulla "naturalità" dell’omosessualità, dovrebbe forse riflettere sulla "naturalità" dei principi di "educazione", "rispetto" e "civiltà": le persone omosessuali meritano rispetto e diritti non solo perché i loro comportamenti esistono in natura, ma soprattutto perché amano e si amano, come tutte le altre persone.
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Claudio Finelli
Presidente Coordinamento Arcigay Campania