Oggi, sabato 15 luglio, alle ore 11:30 si è tenuta la catena umana per il Vesuvio e i Parchi della Campania, voluta da Verdi, Arcigay Napoli e Arci Napoli supportata dalLa Radiazza di Radio Marte.
 
TG3 nazionale (min. 9.48): http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6a8844e4-1626-419b-a83f-50a3ca1139b3-tg3.html#p=0
 
La nostra piattaforma politica sui roghi che hanno colpito il Parco nazionale del Vesuvio e gli altri parchi della regione Campania:
 
Bruciano le montagne sulla Costiera Amalfitana, brucia il Monte Faito, fiamme agli Astroni, ai Camaldoli, nel Cilento, brucia la montagna di Polvica, brucia la collina sopra l’Ospedale di Salerno, il Ruggi D’Aragona, e brucia il Parco nazionale del Vesuvio, in diversi punti dal Monte Somma ad Ottaviano, Torre del Greco, Ercolano, Somma Vesuviana, Trecase, Terzigno, bruciano o rischiano di bruciare diverse discariche, autorizzate o illegali a cielo aperto.
Brucia la Campania, la Sicilia, la Puglia, brucia l’intero sud Italia. Sono decine i Comuni colpiti dalle fiamme, la nostra regione è coperta da fitte nuvole di fumo, l’aria è irrespirabile in tantissimi comuni, soprattutto nel vesuviano. Tantissimi cittadini lamentano seri problemi respiratori, irritazioni alle prime vie respiratoria e non solo, gli esperti raccomandano di restare in casa e chiudere le finestre, nonostante i 40°C di una caldissima e arida estate. Non piove da mesi, la vegetazione è secca e il vento aiuta la rapida propagazione dei fronti di fiamma appiccati in diversi punti.
Dietro tutto ciò vi è la mano dell’uomo, tutti gli incendi sono di origine dolosi con molteplici inneschi come ci ricorda il Gen. Costa, Comandare dei Carabinieri forestali per la Campania. Vi è un chiaro disegno criminale, una vera e propria azione terrorista che sta creando ulteriori ingenti danni al già patrimonio boschivo, alla fauna e alla flora delle nostre montagne, oltre ad un non calcolabile danno alla salute di una popolazione già duramente messa alla prova da un territorio avvelenato da decenni di inquinamento e di complicità tra la politica locale e nazionale, istituzioni corrotte e criminalità organizzata.
Ancora una volta sono i cittadini a pagare sulla propria pelle, con la propria salute, i continui tagli di risorse per i territori. L’insufficienza dei mezzi di soccorso e di controllo mettono in forte discussione il decreto Madia, approvato la scorsa estate, che ha di fatto cancellato il corpo della Forestale, nato nel 1822, assorbito nelle competenze dall’Arma dei Carabinieri, ma che ha ridotto, inevitabilmente, risorse e uomini preposti alla difesa dei già martoriato territorio.
Così’ come sono dure le nostre critiche nei confronti del disegno di legge sull’abusivismo, voluto dal Senatore Falanga, e approvato dal Senato lo scorso 17 maggio, che nel “tollerare” l’abusivismo di necessità di fatto apre a una maxi sanatoria nazionale su decine di migliaia di costruzioni abusive (soprattutto a sud). Proposta Falanga, pericolosamente in linea, con quella approvata dalla Giunta regionale campana lo scorso 14 marzo, che sempre in nome della tolleranza nei confronti dell’abusivismo di necessità, rischia di sanare la situazione di circa 80mila alloggi abusi nella nostra regione.
La politica di sanatoria in atto verso l’abusivismo, unita a tagli importanti come quello della Forestale, e agli interessi della criminalità locale su discariche abusive sono alcuni dei motivi che sono dietro il disegno criminale/terroristico che in queste ore ha mandato in fumo un pezzo importante del nostro patrimonio boschivo.
Serve un deciso cambio di rotta, un piano nazionale contro le fiamme, un forte investimento in termini di risorse umane, non può essere lasciato tutto alla solidarietà dei cittadini e all’eroismo di chi interviene con indiscussa abnegazione nelle fasi di emergenza, serve fermezza e determinazione contro l’abusivismo e contro la criminalità organizzata che continua a riempire le nostre terre di pericolosissime discariche abusive.
 
Bisogna fare chiarezza, serve una politica trasparente e decisa, che metta al centro dei suoi interessi il benessere e la salute dei cittadini e del territorio, i quali sono però chiamati a un ruolo attivo di vigilanza e di partecipazione. Non possiamo più rincorrere le emergenze e piangere per i disastri, bisogna assolutamente cambiare rotta, ora, subito!
 
Bisogna consegnare alla giustizia i criminali che hanno appiccato i roghi e bisogna individuare le responsabilità e i ritardi, dello Stato e del Governo, della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli. 
 
Mai più incendi nei nostri boschi, sulle nostre colline, sulle nostre montagne!
 
Il Vesuvio è Bene Comune, ogni albero è un bene comune.
 
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