Anche il Comitato Provinciale Arcigay Antinoo di Napoli e il Coordinamento Regionale Arcigay Campania hanno sostenuto con decisione lo sciopero della scuola indetto per oggi, martedì 5 maggio, in segno di protesta contro la riforma Buona Scuola del premier Matteo Renzi.
Un’adesione massiccia per uno sciopero particolarmente sentito non solo dalla categoria più colpita, cioè gli insegnanti, ma dalla società civile tutta che, nonostante i tempi di crisi e difficoltà, sa bene come sia importante la presenza di una scuola pubblica che garantisca a tutti gli studenti l’opportunità di esercitare il proprio diritto-dovere allo studio.
Non bisogna mai dimenticare che uno dei principi basilari della Costituzione italiana (artt. 3 e 34) è proprio quello secondo il quale tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione e di condizioni personali e sociali, hanno il diritto e il dovere di essere istruiti.
Come ha giustamente ricordato Susanna Camusso, leader della CGIL, il disegno legislativo che sta alla base della riforma della Buona Scuola, invece, oltre a precarizzare ancor di più il lavoro degli insegnanti e a smantellare di fatto la scuola pubblica, “lede il diritto costituzionale della libertà di insegnamento" e affida al Preside “la totale discrezionalità su chi debba insegnare o meno".
Carmelo Barbagallo, segretario nazionale della UIL, ha giustamente sottolineato che “nella scuola abbiamo bisogno di presidi e non di podestà”: consegnare tutto il potere in mano al Dirigente Scolastico non significa rinnovare la scuola ma mandarla indietro almeno di un cinquantennio, senza considerare le esigenze e le aspettative di chi davvero è coinvolto quotidianamente nell’universo scuola, e cioè studenti, docenti e genitori.
I volontari di Arcigay Napoli e Arcigay Campania, da sempre convinti dell’importanza di sostenere studenti, genitori e insegnanti in un comune percorso di crescita e di dialogo formativo, si spendono durante l’intero anno scolastico in molteplici interventi e progetti di contrasto alle discriminazioni che si basano sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Proprio nel corso di questi ultimi anni si è registrata una sempre maggiore collaborazione tra gli Istituti scolastici della Regione Campania e gli operatori di Arcigay, collaborazione da cui oggi nasce un comune e condiviso sentimento di indignazione verso questo subdolo attentato alla Scuola Pubblica. Attentato che colpisce le istanze di libertà e democrazia che alimentano da sempre le battaglie della comunità lgbt.
Solo lavorando all’interno di una scuola laica, pluralista e democratica, potrà essere totalmente rimosso l’odioso seme del pregiudizio, dello stigma e delle discriminazioni tutte.
Piena solidarietà, dunque, ai docenti, ai genitori e agli studenti che oggi hanno gremito le piazze del Paese con la forza decisa e coesa della propria rabbia e della propria voglia di insegnare.
Antonello Sannino
Presidente Arcigay Napoli
Claudio Finelli
Presidente Arcigay Campania – membro Coordinamento Diritti UIL
Anche il Comitato Provinciale Arcigay Antinoo di Napoli e il Coordinamento Regionale Arcigay Campania hanno sostenuto con decisione lo sciopero della scuola indetto per oggi, martedì 5 maggio, in segno di protesta contro la riforma Buona Scuola del premier Matteo Renzi.
Un’adesione massiccia per uno sciopero particolarmente sentito non solo dalla categoria più colpita, cioè gli insegnanti, ma dalla società civile tutta che, nonostante i tempi di crisi e difficoltà, sa bene come sia importante la presenza di una scuola pubblica che garantisca a tutti gli studenti l’opportunità di esercitare il proprio diritto-dovere allo studio.
Non bisogna mai dimenticare che uno dei principi basilari della Costituzione italiana (artt. 3 e 34) è proprio quello secondo il quale tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione e di condizioni personali e sociali, hanno il diritto e il dovere di essere istruiti.
Come ha giustamente ricordato Susanna Camusso, leader della CGIL, il disegno legislativo che sta alla base della riforma della Buona Scuola, invece, oltre a precarizzare ancor di più il lavoro degli insegnanti e a smantellare di fatto la scuola pubblica, “lede il diritto costituzionale della libertà di insegnamento" e affida al Preside “la totale discrezionalità su chi debba insegnare o meno".
Carmelo Barbagallo, segretario nazionale della UIL, ha giustamente sottolineato che “nella scuola abbiamo bisogno di presidi e non di podestà”: consegnare tutto il potere in mano al Dirigente Scolastico non significa rinnovare la scuola ma mandarla indietro almeno di un cinquantennio, senza considerare le esigenze e le aspettative di chi davvero è coinvolto quotidianamente nell’universo scuola, e cioè studenti, docenti e genitori.
I volontari di Arcigay Napoli e Arcigay Campania, da sempre convinti dell’importanza di sostenere studenti, genitori e insegnanti in un comune percorso di crescita e di dialogo formativo, si spendono durante l’intero anno scolastico in molteplici interventi e progetti di contrasto alle discriminazioni che si basano sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Proprio nel corso di questi ultimi anni si è registrata una sempre maggiore collaborazione tra gli Istituti scolastici della Regione Campania e gli operatori di Arcigay, collaborazione da cui oggi nasce un comune e condiviso sentimento di indignazione verso questo subdolo attentato alla Scuola Pubblica. Attentato che colpisce le istanze di libertà e democrazia che alimentano da sempre le battaglie della comunità lgbt.
Solo lavorando all’interno di una scuola laica, pluralista e democratica, potrà essere totalmente rimosso l’odioso seme del pregiudizio, dello stigma e delle discriminazioni tutte.
Piena solidarietà, dunque, ai docenti, ai genitori e agli studenti che oggi hanno gremito le piazze del Paese con la forza decisa e coesa della propria rabbia e della propria voglia di insegnare.
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Antonello Sannino
Presidente Arcigay Napoli
Claudio Finelli
Presidente Arcigay Campania – componente Coordinamento Diritti UIL