LUNEDÌ 1 APRILE h. 21.00 – TEATRO SANNAZARO
POCHOS – studio
Uno spettacolo/studio sulle nostre abitudini, sui nostri desideri e sull’amore per il calcio. Tutti invitati a partecipare a questa tappa di un percorso teatrale sulla relazione che c’è tra sport e omofobia. Si ride, si gioca per poi riflettere.
con:
FRANCESCO ARICÒ detto CICCIO
EMANUELE D’ERRICO detto EMA
DARIO REA detto DARIONE
FRANCESCO ROCCASECCA detto ROCK
EDUARDO SCARPETTA detto EDU.
Il testo è la regia sono di Benedetto Sicca , detto BEN
Hanno dato un fondamentale contributo:
ASD Pochos Napoli 2012
Giorgio Sorrentino
Francesco Vitiello
Maria Luisa Bosso
ANTEFATTO
Sette anni fa, un giovane napoletano omosessuale decide di scrivere un post su una chat di appuntamenti per gay, ma non per fare sesso, bensì per invitare, chi fosse interessato, a giocare una partita di calcetto, specificando l'assenza di doppi fini nella sua proposta. Arrivano le prime adesioni e nel giro di qualche settimana "la partitella" diventa una consuetudine, tanto che i ragazzi decidono di costituirsi in una vera e propria squadra. Tutto fila liscio, fino a che in certi ambienti della città si sparge la voce e si decide di proporre una serata di presentazione della squadra, che nel frattempo si è data il nome di "Pochos”, in onore del nomignolo del calciatore El Pocho Lavezzi. Ma quella sera i ragazzi, del tutto a sorpresa, trovano tutti i giornali e le radio cittadine ad aspettarli: una serata molto eccitante, se non fosse che il 90 per cento di loro non aveva mai affrontato il tema della propria omosessualità con mamma e papà… inizia la “grande notte dei Pochos” in cui ciascuno di loro è stato costretto a fare i conti con quella paura fortissima e misteriosa che li accomunava: l’ ineguagliabile senso di vergogna per essere ciò che si è. Per tanti di loro, quella notte, è iniziato un percorso di verità e liberazione.
PROCESSO DI LAVORO
Dopo alcuni mesi di lavoro di documentazione e video-interviste durante gli allenamenti, i tornei e la quotidianità dei “Pochos”, si è aperta una fase di scrittura e verifica di possibili ipotesi di drammaturgia, sviluppate nell’ambito del “Cantiere Sartoria” del Teatro Sannazzaro a cui seguirà la presentazione di un primo studio.
Il pubblico sarà invitato a fare con noi un’allegrissima riflessione sulla propria identità sessuale e su quanto i desideri possano essere fonte di gioia e di libertà.
Abbiamo deciso di parlare di amore, amicizia, sport e coraggio di cambiare e di farlo attraverso i linguaggi del teatro contemporaneo; ci siamo confrontati a viso scoperto sulle nostre esperienze e sulle nostre domande; abbiamo deciso di farlo giocando a pallone e parlando la nostra lingua – il napoletano – e di utilizzarla per cercare di capire che cosa ci possa mai essere di male nel fatto di essere tutti tanto simili, ma allo stesso tanto diversi. A partire dalla diversità di ciascuno di noi ci interroghiamo sul perché il calcio (e lo sport in generale) siano luoghi in cui gli stereotipi di genere diventano ancora più accentuati che in altri contesti sociali e professionali. E sul perché proprio dal calcio e dallo spirito di squadra potrebbe iniziare il cambiamento. Ma per fare questo dobbiamo ottenere il primo coming out della serie A…