Cultura
Incontro con Sylvie von Harden
Arcigay Napoli Antinoo
vi invita ad un evento imperdibile
Domenica 13 aprile
alle ore 18.30,
nella sede del Comitato Arcigay Antinoo di Napoli
Casa Comune delle Diversità
insieme al Gruppo Giovani di Arcigay Napoli
in vico San Geronimo 17- Napoli.
La giornalista e poetessa
Sylvie von Harden
(march 28, 1894 – june 8, 1963)
incontrerà eccezionalmente
la comunità lgbt di Napoli
Coordinano l’incontro
Danilo Di Leo e Claudio Finelli
In collaborazione con
Stéphane Ghislain Roussel e Galleria Toledo.
Ingresso libero.
Per info
Claudio Finelli - tel. 349.4784545 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Art concept: Luciano Correale
Sylvie von Harden è la giornalista e poetessa che ispirò il famoso dipinto “Ritratto della giornalista Sylvia von Harden”, del pittore tedesco Otto Dix nel 1926.
Fu proprio Sylvie von Harden, con la sua femminilità androgina e la sua freddezza assoluta, a suggerire a Otto Dix l’atmosfera affascinante e sulfurea che emerge dal dipinto.
Sylvie von Harden rappresentò negli anni trenta un prototipo di “nuova donna ” o ” donna moderna ” caratterizzata dal taglio alla garçonne, dal monocolo e dalla sigaretta.
Sylvie von Harden torna, eccezionalmente, dopo quasi cinquant’anni dalla sua morte per raccontarci segreti e retroscena della sua vita, dei suoi incontri, della sua personalissima e bizzarra rivoluzione privata.
Körper presenta Palco 11zero8
"Verlaine e Rimbaud sono figli del loro tempo, un tempo in cui l’artista romantico si ribella alla tradizione e ai canoni, perché l’una e gli altri ingabbiano la fantasia, la creatività e, quindi, impediscono all’ anima, allo spirito di sfogare in qualche modo la tensione verso l’infinito che è la testimonianza di come l’intelletto può superarne limiti e confini per esperire ciò che sta oltre.
Attraverso il concetto di infinito, utilizzando principalmente il movimento come strumento di espressione, vengono raccontate le vicissitudini dei due poeti maledetti dando priorità alla parte emozionale, ai sentimenti e alla fusione delle due anime/corpi in un Uno Assoluto.
Godendo dell’ Io infinito, e quindi della sua assoluta attività e spontaneità, essi vivono conseguentemente della sua assoluta libertà e la loro poesia è così il risultato del “caos” interiore dei protagonisti, quel caos che disintegra l’ordine alle cose, lo smisurato al posto del misurato, l’infinito al posto del finito che va cercato non dopo la morte, ma nell’ardore di una vita vissuta intensamente"
Vico Gerolomini 3, Napoli
"Palco 11zero8 nasce per volontà di Roberto Matteo Giordano con l’intento di contribuire in maniera sostanziale ed effettiva alla valorizzazione e alla diffusione delle discipline dello spettacolo, in particolar modo della recitazione e della danza. Partendo dal concetto di arte come espressione dei sentimenti dell’animo umano, Palco 11zero8 fa della parola e del movimento gli strumenti di comunicazione di tali sentimenti e fa dell’interpretazione il suo linguaggio d’azione.
Grazie a validi collaboratori che costituiscono l’anima di questa nuova identità teatrale e che credono congiuntamente e convintamente nell’importanza della promozione di tali attività artistiche e nell’esaltazione della figura del danzatore e dell’attore come figure professioniste, Palco 11zero8 punta alla qualità con sincera e salutare ambizione, appassionata devozione e viscerale entusiasmo.
"Non importa dove si fa teatro o per chi si fa teatro, l’importante è farlo e farlo bene"
(Gruppo Giovani Arcigay Napoli)
Art concept: Luciano Correale
Patron della manifestazione: Pietro Fusella
Comunicazione: Diego Nuzzo
Responsabile comunicazione network: Andrea Axel Nobile
La pagina Facebook di Poetè è curata da Lella de Lucia
In collaborazione con:
ArciGay Napoli
ArciGay Salerno
Ass. VOLOLIBERO
Coordinamento ArciGay Regione Campania
Coordinamento Campania Raimbow
CSV Napoli - Progetto Percorsi di Integrazione - Mosaico della solidarietà.
Lalineascritta – Laboratorio di Scrittura Creativa
Napoligaypress.it
Quel gusto delle cose – del ‘concreto spirituale’ che era in Chopin, in Valéry, in Sereni – ha indotto Franco Buffoni a intrecciare alla Storia più cruda del Novecento le storie di alcune persone realmente vissute nel luogo dove è nato, Gallarate, fino a qualche decennio fa la città dalle cento ciminiere, e oggi al centro di un’area che vive di servizi, un polo del terziario avanzato tra Milano e Malpensa. Qui la scoperta dell’omosessualità in una famiglia cattolica e tanto per bene rischia di essere dirompente. E lo sarà: ma in senso opposto a quello temuto, come testimoniano le operaie della ditta Andreazza e Castelli, i pugili della palestra Ausano Ruggeri e il dolce stil novo adolescente, dominato dal Guinizelli col suo enigma tomistico-joyciano. Con le due soglie del testo volte a far rimare Mozart con Gattuso. Riannodando i fili storici, grazie a un procedimento per certi aspetti opposto a quello comunemente messo in atto dal genere memoir, Buffoni riesce a costruire una verità fattuale dentro la verità emotiva dei ricordi.
Un romanzo organizzato come un arcipelago di racconti comunicanti tra loro.
Ortensia T
presenta
OSCAR WILDE, IL PROCESSO
Progetto e Regia
Roberto Azzurro
con
Roberto Azzurro / Oscar Wilde
Pietro Pignatelli / Edward Carson
4/5/6 aprile Teatro Sala Moliere Art Garage - Pozzuoli (Na)
7 aprile Villa Bruno - San Giorgio a Cremano (Na)
Oscar wilde, il processo è lo spettacolo teatrale, tratto dall'omonimo libro a cura di Paolo Orlandelli e Paolo Iorio (ediz. UbuLibri), che riporta fedelmente gli originali atti processuali che videro protagonista il grande scrittore britannico:
In tempi in cui accuse, tabù sociali e violenze non cedono ancora il passo ai valori “dell’accettazione, dell’inclusione e del rispetto reciproci”, l’ironia dissacrante e lo spirito caustico di Wilde rimarcano l’importanza della libertà e della salvaguardia dei diritti civili.
Roberto Azzurro (Oscar Wilde) e Pietro Pignatelli (l’avvocato Edward Carson) ripercorrono i momenti salienti di un interrogatorio, in cui Wilde è costretto a rispondere dei suoi rapporti con omosessuali e ragazzi di vita, e lo fa di volta in volta negando, mentendo, scherzandoci sopra. E’ quasi un miracolo poter assistere al genio del suo umorismo, nelle vere risposte date al suo inquisitore, nell’espressione massima della grande ironia di un “gigante” della letteratura mondiale, di cui il 30 novembre 2010 sono ricorsi i 110 anni dalla morte.
Fuoristrada
di Elisa Amoruso al Modernissimo
Via Cisterna dell'olio (Napoli)
Tel: 0815800254
TESSERATI ARCIGAY COSTO 4 EURO (biglietto intero 8euro)
Lunedì e mercoledì 20.30 – 22.30
martedì 18:30 - 20:30
Meccanico romano con la passione per le gare di rally, Pino sente ad un tratto il bisogno di vestirsi da donna e di prendere gli ormoni. Con il nome di Beatrice continua a vivere più o meno come prima almeno fino all'incontro con Marianna, badante rumena dell'anziana madre, di cui si innamora al primo sguardo. Entrambe vestite da sposa, riescono a far celebrare il loro matrimonio presso il comune di Nemi. Insieme all'affiatatissima coppia, in una casa di campagna, abitano anche la madre di Beatrice e Davide, il figlio di Marianna.
Storia di realistico e romantico slancio, Fuoristrada non si sofferma sulle difficoltà di integrazione di un transessuale in un paese spesso retrogrado e conformista com'è l'Italia. Né, tanto meno, cerca di sensibilizzare chi dovesse trovare problematica una tale condizione esistenziale. Quella raccontata da Elisa Amoruso nel suo esordio nel lungometraggio di documentario, al contrario, decide di essere la cronaca di un amore come tutti gli altri così come l'affresco privato di una famiglia solo apparentemente non convenzionale. L'unica, ammirevole, estraneità tutto sommato sta negli occhi della regista, nel suo voler seguire un'unione di impetuosa vivezza senza dare sfogo a quel pregiudizio al contrario di dover affiancare per forza una denuncia sociale o una presa di posizione politica. L'essere "fuoristrada" di Beatrice e Marianna, a ben vedere, consiste nella disinvolta scoperta di un bilanciamento dei ruoli che tende verso una rappresentazione quanto mai armonica dell'istituzione famiglia. Pino/Beatrice, pur avendo già una figlia dal suo primo matrimonio, si scopre naturalmente e orgogliosamente padre di Davide, il figlio della donna che ama: per questo lo incita a studiare e ad essere deciso con una ragazza forse troppo bella per lui.
La transessualità, alla fine, appare soltanto una variante, quasi irrilevante, nell'economia di una vita vissuta sotto il sole, in cui dà piacere riscontrare un'accettazione fisiologica della diversità: per il gruppo di appassionati di rally, ad esempio, Beatrice è soltanto "Girello", nomignolo che fa riferimento a una sua particolare abilità nel girare la macchina durante il circuito. Come per i clienti dell'officina rimane lo stesso meccanico che era prima di diventare donna.
Anche con qualche attacco troppo furbescamente musicato e un po' di sequenze che si spostano di netto dalla generale "presa diretta", scegliendo la ricostruzione (la passeggiata di Davide con la ragazza ai bordi del Tevere), Fuoristrada raggiunge un'armonia specifica, un accordo con lo spettatore su cui senz'altro pesa la personalità della sua protagonista, dotata di una schiettezza tipicamente romana e di un'apertura verso la comunicazione che danno quieta serenità.
uscita nei cinema 27 marzo 2014
durata 70 minuti