Cultura
Giovedì 23 Febbraio
ore 18.30
Chiaja Hotel De Charme – via Chiaia 216
POETE’
PERCHE’ QUI LA CULTURA E’ DI CASA
Presenta
IL RACCONTO DELLO SGUARDO ACCESO
Di Franco Buffoni
(Marcos y Marcos)
Interverrà:
Franco Buffoni
Letture di Francesco Dall’Aglio
Modera Claudio Finelli
È veramente acceso lo sguardo sul mondo in questi racconti appassionati. Che si parli di un amore consumato dietro la saracinesca chiusa di una pizzeria, di una ragazza sensuale che attraversa un ponte a grandi falcate e chiede a un passante can you give me fire, che si tocchi il problema delle farmacie di turno e delle indicazioni stradali sull’autostrada per Gravellona Toce, corpo e mente sono felicemente allerta, per godere, per cogliere la bellezza, ma anche per denunciare la stortura, la meschinità, l’affronto.
Il mondo si percorre in lungo e in largo, da Tunisi al Lago di Lugano, con gli occhi pieni di domande, il cuore predisposto alla sorpresa.
I ladri arrivano all’ora del lupo, ma ci si può difendere; una seduta burocratica si trasforma in un reading se si evoca il ‘sublime clandestino’; e Pasolini non è morto invano.
Politica e amore, sesso e letteratura si fondono in un racconto di racconti trascinante, come accade in effetti nella vita, e basta un attimo perché ragionamenti ed emozioni diventino poesia.
Ingresso Libero
Info 349.4784545
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Da giovedì 16 a domenica 26 febbraio
NUOVO TEATRO SANCARLUCCIO
via San Pasquale a Chiaia, 49 - Napoli
presenta
Favole del mare
di e con Massimo Andrei
accompagnato sul palco da Eduarda Iscaro voce e fisarmonica e Christian Moschettino tenore
Due cantastorie, padre e figlia, arrivano in un posto di mare, si preparano come fanno di solito e poi cominciano a raccontare fatti accaduti a loro, ad altri, al mondo…, ma niente ‘nciuce, calunnie o levate ‘e stima, ca so’ cose ‘e barbiere, prievete, ‘nciucesse e capere! Con la forza, la bellezza e la magia della parola ci conducono nel gioco ammaliante dell’evocazione, tra coralli, conchiglie, quadri marini e code ‘e pesce.
Il cantastorie Pascale ora si fa polipo, ora si fa vagabondo, ora parla di Cozzeca Nera, ora di Colapesce… Catarina diventa la Sirena Leucosia e ci farà sapere della sorella Partenope, pur’essa sirena, dell’innamorato Cimone e di come nacque Napoli. Poi arriva il marinaio Luciano, ‘ncantate d’’a Sirena, pericolosa creatura del mare, e comincia con canti appassionati per Leucosia, ripensamenti e risate per sfuggire alla famosa tentazione e seduzione delle sirene…
Storie di tradizione, storie inventate… Qui la narrazione comica è la fiaba nella sua formula antica. L’origine del teatro va ricercata proprio in quella scena che vede un uomo raccontare qualcosa ad altri uomini. È da questa idea di base che si parte per raccontare storie accadute sul mare, in fondo al mare o vicino il mare…
Supportato da un’ammaliante partitura musicale, la fisarmonica e la voce, originale ed unica, di Eduarda Iscaro e il bel canto del giovane tenore Christian Moschettino, lo storyteller Andrei ci coinvolge nel racconto puro… attraverso una storia che racchiude altre storie: un viaggio profumato di mare…
Orari spettacolo:
giovedì e venerdì ore 21:00
sabato ore 18:00 e ore 21:00
domenica ore 18:00
Venerdì 17, Sabato 18 alle ore 21,00 e Domenica 19 Febbraio alle ore 18.30
Guido Del Vento e Martina Montini
in
L’ALTRUI MISURA
scritto e diretto da Lucilla Lupaiola e Alessandro Di Marco
ARCA’S TEATRO DI NAPOLI
via Veterinaria 63
Questa commedia, esilarante, leggera e coinvolgente, dà voce alle “diversità” e ai cosiddetti diversi, giocando sulla reciproca diffidenza: voci che, dissentendo, possono fare fronte comune e vincere l’intolleranza e il perbenismo.
“L’altrui misura” indaga con ironia il tema della diversità e della difficoltà di gestire e integrare categorie che, spesso, sentiamo diverse e lontane da noi. Un giovane uomo, specchio del pensiero di molti di noi, si incontra e si scontra con la paura ancestrale di non essere abbastanza, di non essere adeguato, vestendo anche i panni di personaggi scomodi e disagiati più di lui. Lascia la parola a un disabile, immobilizzato su una carrozzina, arrabbiato con un gay che vive nel suo stesso palazzo, furente, a sua volta, con una mamma sotto pressione - presa e persa fra figli pannolini e pasti da preparare - che accenna a una trans che non tollera il disabile perché crede che un uomo in carrozzina non deve chiedere ogni giorno, a differenza di lei, il permesso di essere se stessa.
I personaggi di questo spettacolo giocano con le parole e con le loro vite, si passano la parola, interagiscono con il pubblico, alternano ritmi, risate e riflessioni per sondare il terreno dove si ancora la radice che li incatena al seme dell’intolleranza, provando ad estirparla.
Il testo, nato da un’idea di Guido Del Vento, scritto e rielaborato da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco segue uno schema irregolare, proprio come gli input che vengono dal pensiero e dal cuore ed è il frutto anche di un lavoro personale sulle proprie intolleranze e sul desiderio di trasformarle in accettazione e amore.
La presenza di un alter ego, altro sguardo, impersonato da Martina Montini, attrice e performer, focalizza il bisogno di confronto e di scambio su un tema che tocca ognuno di noi.
Guido Del Vento - “Un fiume in piena, ironico, riflessivo, brillante, camaleontico” (G.Doronzo- Magazine) - dopo aver completato un percorso di formazione attoriale (Centro Studi Acting di Lucilla Lupaioli e Officine della poesia-Teatro Quirino di Ugo De Vita) inizia la sua lunga gavetta calcando piccoli e grandi palcoscenici diretto da diversi registi fra i quali Lupaioli, Di Marco, Melchionna, Freiberg, Sena. Le diverse esperienze e la sua versatilità gli permettono di affinare il suo talento: gioca con il pubblico, lascia affiorare la sua sfera emotiva, diversifica le sue performance attraverso registri comici, drammatici e cabarettistici. Registi cinematografici come Luca Lucini e Davide Gentile si accorgono di lui e lo scelgono come protagonista di pubblicità televisive importanti e diventa testimonial di spot come Bio Presto e Chicco. Attualmente è impegnato con lo spettacolo “L’Altrui Misura”, un “One man Show” che evidenzia la sua poliedrica personalità.
Orario Spettacoli: Venerdì e sabato, ore 21.00 – Domenica, ore 18.30
Biglietti: € 10.00 – Ridotti € 8.00
Info e prenotazioni: cell. 3462100916
Mutamenti\Teatro civico 14
presenta
11 e 12 febbraio
Nuovo Teatro Sanità
Cenere’
da La gatta Cenerentola di Basile e da Cenerentola dei fratelli Grimm e Perrault
con Ilaria Delli Paoli, Roberto Solofria, Valeria Impagliazzo, Claudia Gilardi
regia Rosario Lerro e Luigi Imperato
I registi Lerro e Imperato spiegano così il loro lavoro teatrale: «Cenerentola è una fiaba “cruda”, che tratta temi importanti, che indaga nei rapporti familiari e affronta il tema dell’abbandono, dell’esclusione, della diversità. E' una storia che però racconta anche di speranze, di desideri, di sogni. E se nelle versioni più note il desiderio di “realizzazione” di Cenerentola si concretizza attraverso la magia, nella nostra Cenere' invece il tema del magico è accantonato e Cenerentola si ritrova sola, senza topini che diventano cavalli, senza zucca, senza abito ma con la voglia di crescere e di uscire dalla condizione di orfanella bistrattata da sorellastre e matrigna. Perché in fondo ci si può realizzare anche senza l’aiuto di una fata, basta soltanto avere il coraggio di attraversare una porta e mostrarsi al mondo per quello che si è. Senza finzioni, senza abbellimenti, contando soltanto sulle proprie forze».
Di quanto aiuto ha bisogno Cenerentola? Dove può arrivare con le sue forze, con la sua caparbietà e grazie alla costanza dei suoi desideri? Ha veramente bisogno della fatina o deve imparare a credere in se stessa? Cenere' è sì succube del trio sorellastre/matrigna, ma non si sottrae alla sfida che rappresenta per lei continuare a sognare nonostante tutto appaia grigio, color cenere appunto. I colori sono ancora là, basta impegnarsi a fondo, crederci e spazzare via tutta quella cenere. Pur tra pasticci, errori e momenti di paura o indecisione, la povera sguattera riesce a farsi carico del suo destino, salire tutti i gradini del castello e conoscere il figlio del re. Quando poi sarà costretta a scappare, lascerà qualcosa alle sue spalle.
Info e prenotazioni:
3396666426
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www.nuovoteatrosanita.it
Programmazione:
sabato 11 febbraio, ore 21.00
domenica 12 febbraio, ore 18.00
Nuovo Teatro Sanità, piazzetta San Vincenzo, Rione Sanità – Napoli
Dall'8 al 12 febbraio 2017
Teatro Nuovo di Napoli
Amore
di Spiro Scimone
Sul palcoscenico partenopeo lo spettacolo vincitore di due premi Ubu 2016,
come miglior novità drammaturgica dell’anno e migliore allestimento scenico
Sarà in scena al Teatro Nuovo di Napoli, da mercoledì 8 febbraio 2017 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 12), Amore, il più recente spettacolo della Compagnia Scimone Sframeli, l’ottava commedia di Spiro Scimone, la quarta con la regia di Francesco Sframeli, in cui le tenere e, insieme, crudeli quotidianità del sentimento amoroso sono rappresentate con la consueta e delicata poesia delle cose semplici, dai gesti affettuosi e familiari, alla prova del tempo e dei ricordi, che non tornano più.
In scena, oltre a Spiro Scimone (il vecchietto) e a Francesco Sframeli (il comandante), Gianluca Cesale (Il pompiere) e, per la prima volta nella storia più che ventennale della compagnia, un’attrice, Giulia Weber che interpreta la vecchietta. La scena è di Lino Fiorito (già premio Ubu per lo spettacolo precedente della compagnia, Giù) e il disegno luci di Beatrice Ficalbi.
Quattro vite al tramonto si muovono tra le tombe di un simbolico cimitero. La scena è, infatti, composta da due tombe a due piazze, il tempo è sospeso e, forse, stanno tutti prendendo parte all’ultimo giorno della loro vita. Due coppie comuni, senza nome: il “vecchietto” e la “vecchietta”, il comandante e il pompiere. Moglie e marito i primi, clandestini i secondi.
Amore, oltre che titolo della creazione di Scimone e Sframeli, è anche l’appellativo con cui, quasi ossessivamente, la donna si rivolge al marito: un modo che è tipico del gergo degli affetti, in cui le parole si logorano fino a perdere il significato originario, per diventare qualcosa d’altro.
Entrambe le coppie si abbandonano ai ricordi, creando un universo parallelo abitato da memorie e rimpianti, giocose affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi.
“Queste due coppie - spiega Spiro Scimone - sono vicine alla morte, ma con leggerezza infantile parlano di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto. Alla fine di tutto, il senso della vita si può trovare solo nell’amore”.
L’intimità scorre lungo un tempo sospeso, al ritmo di parole ripetute e ossessive, che evidenziano dettagli di intimità domestica, ormai trasfigurate dalla nebbia della vecchiaia.
Il testo, come tutti i lavori di Spiro Scimone, è costruito su dialoghi surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni quotidiane e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. Scimone prosegue il suo percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e dove l’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna.
La compagnia Scimone Sframeli, con Amore, costruisce un altro tassello della loro ricerca “verso l’essenza del teatro, non perdendo mai il legame fra gli attori, il testo e il pubblico”.
Amore di Spiro Scimone
Napoli, Teatro Nuovo – da mercoledì 8 a domenica 12 febbraio 2017
Inizio spettacoli ore 21.00 (mercoledì, giovedì e sabato), ore 18.30 (venerdì e domenica)
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.